Morningstar Awards 2013: fondi azionari finalisti

Ventuno aspiranti per sette premi. Prevale chi ha puntato sulla crescita a valutazioni convenienti e chi ha saputo gestire bene il complesso quadro macroeconomico.

Dario Portioli, CFA 15/05/2013 | 18:48
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I Morningstar Awards, che verranno assegnati mercoledì 22 maggio, hanno l’obiettivo di premiare quei fondi che hanno registrato brillanti performance all’interno delle categorie di riferimento. La metodologia adottata tende a enfatizzare i risultati realizzati nell’ultimo anno, senza però trascurare quanto fatto su periodi più lunghi (tre e cinque anni). Allo stesso tempo, vengono premiati i rendimenti conseguiti sopportando un livello contenuto di rischio. Su queste basi, la lista dei finalisti per le sette categorie premiate è la seguente (clicca per ingrandire):

 

 

 

 

 


Dall’elenco sopra riportato, emergono alcune considerazioni interessanti. Anche per il 2012, come già successo nel 2011, i migliori fondi azionari sono stati quelli più orientati alla crescita (segmento “Growth” della Morningstar Style Box), ovvero quei fondi che investono in società come Luxottica, Lvmh, Starbucks, Coca Cola, British American Tobacco, etc. In comune, queste società hanno dei multipli di mercato “cari”, ovvero elevati rapporti di Prezzo/Utile, Prezzo/Valore Contabile del capitale, Prezzo/Flussi di cassa, nonché elevati tassi di crescita stimati del fatturato e degli utili elevati. Dunque, in uno scenario di rallentamento della crescita economica globale, sono stati premiati i fondi che sono riusciti a trovare società esposte a mercati/settori/prodotti in crescita a valutazioni ragionevoli; in altre parole, le società in grado di crescere nonostante un’economia debole sono merce rara e, pertanto, riescono ad attrarre l’interesse di molti investitori.

Il ragionamento fatto sopra è stato particolarmente vero per i fondi azionari internazionali, azionari emergenti, azionari area euro ed Europa (anche se per questi ultimi due, area euro ed Europa, è stata premiante anche l’allocazione geografica, ovvero chi ha puntato più su Paesi “core”, in particolare Germania, è stato ben ripagato). Per quanto riguarda i fondi azionari Italia, è vero che hanno “vinto” la competizione del 2012 quelli che hanno ridotto il peso di società legate alla crescita domestica italiana (come le utilities), puntando invece alle società esposte ai mercati internazionali, ma oltre a ciò è stato importante l’analisi del quadro “macro” che è cambiato in modo importante con l’annuncio da parte della Banca centrale europea relativo alle Omt (Outright monetary transaction); i gestori che sono stati in grado di cogliere l’importanza di questo annuncio e, dunque, del più basso rischio Paese sono stati premiati.

Un altro trend che è emerso è la riconferma di molti fondi già candidati ai Morningstar Award lo scorso anno (es. Aberdeen Global Emerging Markets Equity, Vontobel Emerging Markets Equity, Vontobel Global Value Equity, Allianz Euroland Equity Growth, Mediolanum Flessibile Italia), segno da un lato che la qualità di questi fondi continua a essere elevata, ma anche che gli stessi stili di investimento (ricerca della crescita in uno scenario di crescita limitata) sono stati nuovamente premiati.

 

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Info autore

Dario Portioli, CFA

Dario Portioli, CFA  è Senior Fund Analyst di Morningstar in Italia.

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