Adidas (ADS) corre in scia ai dati di bilancio, ma per gli investitori il tempo è già scaduto. Negli ultimi anni il gruppo tedesco ha registrato una crescita del fatturato in doppia cifra, superando i 14 miliardi di euro, mentre il margine operativo è passato dal 3,1% del 2009 all’8% del 2012. Le quotazioni del titolo, però, sono andate ben oltre le nostre stime di crescita di lungo periodo. Solo negli ultimi 12 mesi, le azioni Adidas hanno guadagnato il 40%, passando da 56 euro a 82 euro, e ora viaggiano su multipli (Price/Earning) addirittura superiori a quelli di Nike, che è leader del settore sportwear, e ad alcuni dei principali marchi del lusso mondiale.
Numeri da leader
Nonostante operi in un mercato fortemente competitivo come quello dell’abbigliamento sportivo, la società tedesca gode di una posizione di vantaggio (Economic Moat) grazie ad un ampio portafoglio di marchi di valore e ad una lunga tradizione nell’innovazione tecnologica. Grazie alla sponsorship delle nazionali di Argentina, Spagna e Germania, e di numerose squadre come il Bayern Monaco (di cui è anche azionista con una quota del 10%), Adidas può vantare la leadership globale nel segmento del calcio, e ha recentemente ridotto il gap con la Nike in quello dell’atletica.
Questo, insieme alla forte crescita sui mercati emergenti, e in particolare in America latina ed Europa dell’Est, ha contribuito ad aumentare la scala di produzione e con essa anche i margini di profitto, per effetto della minor incidenza dei costi fissi di produzione.
Prezzo obiettivo a 60 euro
I nostri analisti, che prevedono un tasso di crescita medio del fatturato attorno al 7% per i prossimi cinque anni e un miglioramento del margine operativo che dovrebbe raggiungere il 10% nel 2016, stimano un prezzo obiettivo di 60 euro. La nostra raccomandazione agli investitori, quindi, è di non prendere posizione sul titolo prima di un suo sensibile deprezzamento.
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