InterMune (ITMN) è la scelta giusta per gli investitori amanti del rischio. L’azienda statunitense, specializzata nello sviluppo di terapie per il trattamento di disturbi polmonari e del fegato, è ancora molto lontana dal costruirsi una solida posizione all’interno del settore del biotech.
I fattori di rischio
I suoi costi operativi sono infatti molto elevati se comparati ad un fatturato ancora limitato, e inoltre la sua storia recente è segnata da insuccessi dolorosi come quello che ha portato alla dismissione delle attività legate ad Actimmune, uno dei suoi ultimi prodotti di punta. Nonostante tutto, però, crediamo che ci siano importanti aspetti che portano ad essere ottimisti sul futuro di InterMune. Il gruppo americano, infatti, ha indirizzato tutti i suoi investimenti nella promozione del suo nuovo farmaco (Esbriet) per la cura della fibrosi polmonare idiopatica.
Scommessa Esbriet
Questo prodotto ha ricevuto l’autorizzazione alla vendita già in diversi paesi europei ed è in attesa di quella da parte del Dipartimento della Salute degli Stati Uniti. I nostri analisti sono fiduciosi che questo avvenga e scommettono che Esbriet possa affermarsi nei prossimi anni sul mercato mondiale. Il successo di questo farmaco avrebbe un impatto straordinario sul fatturato societario, che in base alle nostre stime dovrebbe crescere nei prossimi cinque anni a un ritmo superiore all’80% annuo, mentre l’utile d’esercizio tornerà ad essere positivo non prima del 2016.
Titolo sottovalutato
Il prezzo obiettivo da noi stimato, pari a 25 dollari, è quindi di molto superiore all’attuale prezzo di mercato, che viaggia attorno ai 10 dollari, e questo rende InterMune particolarmente attraente anche per i grandi gruppi del pharma che vogliono allargare il loro portafoglio prodotti ai farmaci contro le malattie rare. La nostra raccomandazione, quindi, è quella di comprare.
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