Salute e innovazione tecnologica sono destinate ad andare sempre più a braccetto. Una compagnia obbligata, secondo gli operatori, se si vogliono aumentare le opportunità di investimento sul mercato oltre che far crescere l’accesso alle cure in un periodo caratterizzato da profonde crisi che incidono sulla capacità e la voglia di spesa degli individui.
“Il trend è cambiato”, spiega Alex Mozorov, analista di Morningstar. “Una volta quando l’economia non andava il comparto dell’healthcare rappresentava un ancora di salvezza per gli investitori. Le famiglie, infatti, risparmiavano su tutto ma non sulle cure mediche. La situazione adesso è diversa. Il rallentamento globale ha inciso profondamente non solo sulle capacità di spesa dei singoli ma anche su quelle dei governi che si sono imbarcati in profondi piani di ristrutturazione che non hanno risparmiato il settore della salute”.
Bersaglio biotech
In questo scenario si sono distinte le aziende del comparto biotecnologico. Soprattutto dal punto di vista speculativo. “Le grandi aziende del farmaco hanno sentito la crisi ma, a differenza di altri settori, hanno potuto fare affidamento sui grandi capitali accumulati quando le cose andavano bene e sui risparmi effettuati in questi anni per far fronte alla tempesta”, continua Mozorov. “A questo vanno aggiunti i tassi bassi di interesse che permettono alle società di finanziari a basso costo. Questo gli ha permesso di avere la potenza di fuoco necessaria per aggredire le aziende del settore biotecnologico acquisendo in questo modo nuovi prodotti e competenze specifiche che sarebbe stato più costoso creare in casa”. Gli obiettivi non mancano. Secondo Mozorov per potenzialità di prodotti, aree terapeutiche di interesse, dimensioni e prezzo fra i titoli più interessanti per un’acquisizione ci sono Onyx, Regeneron, Incyte e Seattle Genetics.
Nuovi consumi
Ma lo sviluppo tecnologico è interessante anche su altri fronti del settore healthcare. “Questo comparto grazie all’hi-tech si sta muovendo verso una nuova economia di consumo”, spiega Eddie Yoon, uno dei gestori dei fondi del segmento salute di Fidelity. “Le persone saranno in grado di avere una scelta più ampia su come e dove spendere i propri soldi. Grazie alle innovazioni disponibili su uno smartphone, ad esempio, si possono cercare cliniche e dottori, leggere dei rapporti sul loro operato e capire dove si trova la maggiore qualità al costo più conveniente. Fra dieci anni l’accesso alla salute dei cittadini sarà completamente diverso rispetto ad oggi”. Tutti elementi che possono fare la differenza per chi investe negli Stati Uniti dove, in Borsa, si trovano anche società ospedaliere. “Dal punto di vista operativo la strategia vincente è quella di individuare adesso le aziende del settore healthcare che sono in grado di approfittare per prime di questi cambiamenti”.
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