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Un contratto europeo per i pf

L’Anasf ha elaborato una proposta per risolvere questioni aperte come il conflitto di interesse, la previdenza e il ricambio generazionale.  

Azzurra Zaglio 18/06/2013 | 10:25
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Proposto un contratto nazionale europeo per i promotori finanziari. L’Anasf, l’associazione che rappresenta più di 12 mila professionisti, ha presentato un documento di progetto per un inquadramento della professione ben definito, da sottoporre alle società mandanti. L’amo è stato lanciato, ora non resta che la risposta del mercato.

La proposta dell’associazione di categoria nasce dalla volontà di rendere chiare alcune zone grigie di una professione in continua evoluzione che necessita di regole nuove. Sono questi gli intenti che Maurizio Bufi, Presidente Anasf, ha spiegato durante la presentazione della proposta aggiungendo che il modello del contratto comune potrà essere adattato in un secondo momento da ciascuna società, in base alla propria struttura societaria e agli aspetti caratterizzanti il business. Ferruccio Riva, del Comitato esecutivo, inoltre sottolinea l’importanza dell’aggettivo europeo, in quanto per la prima volta si torna alla primordiale direttiva Mifid.

Le società mandanti, quando interpellate riguardo al consenso/dissenso di disporre di un nuovo contratto di categoria, hanno risposto favorevolmente quasi all’unanimità. Solo l’1% si è mostrato contrario e il 9% si è astenuto in attesa di una maggiore definizione dei termini del contratto. Il timore dell’Anasf, tuttavia, è che gli investitori non siano pronti a recepirlo a causa della mancanza di riconoscimento del valore aggiunto della promozione finanziaria e della sua evoluzione negli ultimi anni, ancora troppo spesso legata alla logica del venditore porta a porta o a quello di mero collocatore di prodotti di investimento.

In cantiere…
Il progetto di un nuovo contratto andrebbe a risolvere molte questioni ancora aperte: dal conflitto di interesse a una maggiore tutela per la categoria, all’incentivo per le nuove leve, specie giovani, a una stabilizzazione della redditività professionale. Uno dei temi principali è l’adeguamento alle normative vigenti e alla descrizione puntuale della consulenza cosiddetta generica.

La Consob, infatti, nel 2007 ha definito due tipi di consulenza: quella in senso stretto e quella generica, che si configura quando la consulenza non si riferisce a un determinato strumento finanziario ma a una tipologia di strumenti finanziari. Ora con il nuovo contratto si cerca di dare maggiore trasparenza e chiarezza all’oggetto dell’incarico e alle modalità di remunerazione (l’obiettivo è di risolvere il conflitto di interesse), distinguendo la componente di advisory da quella di gestione del portafoglio.

Pensioni e ricambio generazionale
Il nuovo contratto mira a tutelare il promotore, rivedendo il trattamento di fine rapporto e trovando una soluzione per la previdenza (si parla di creare un fondo negoziale di settore o di proporre una convenzione specifica con Enasarco, l’istituto a cui la categoria è già legata).

Tra gli obiettivi che l’Anasf si pone c’è anche quello di incentivare il ricambio generazionale, rendendo più stabile lo status della professione e attraendo nuove e giovani leve. Ecco perché questo contratto vuole reintrodurre sia una forma di tirocinio propedeutico alla professione con l’affiancamento di un tutor, sia il praticantato successivo per i neo promotori.

Anasf ha sondato l’opinione di un panel di 600 promotori finanziari associati di tutta Italia (il sondaggio è stato svolto a maggio 2013) e il quadro emerso riconosce alle sim il compito di dare supporto ai giovani, con forme di sostegno alla formazione e alla remunerazione pre e post esame di accesso all’Albo. Un quarto del campione vorrebbe un impegno concreto delle mandanti non tanto nel reclutamento di esperti, provenienti dai concorrenti, bensì in quello di giovani leve. Non solo, più del 55% ritiene che ciò sia possibile soprattutto entrando nelle scuole e negli atenei con presentazioni e career day e il 25% spera ancora nella creazione di un corso universitario ad hoc.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Azzurra Zaglio

Azzurra Zaglio  è stata Redattrice di Morningstar in Italia.

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