E. On, conviene essere amico dei soci

Il management di E. On guadagna di più se riesce a creare valore per gli azionisti, e la recente politica di dismissioni e investimenti va in questa direzione.  

Francesco Lavecchia 18/06/2013 | 15:12
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La soddisfazione degli azionisti fa felice anche il management di E. On. Il piano di remunerazione dei membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale (organo di controllo delle società di capitale) prevede che una parte del loro compenso sia legata al valore creato per i soci, ovvero ai dividendi, all’utile per azione, al rendimento del capitale e allo stesso andamento in Borsa del titolo, e questo ci aiuta a comprendere meglio le decisioni prese dal Cda del gruppo tedesco negli ultimi anni.

La ricetta per creare valore
Dopo la chiusura di quattro delle sue 11 centrali nucleari, E. On ha varato un importante piano di razionalizzazione dei costi operativi e di avviare un profondo piano di dismissioni di attività estranee al suo core-business. Dal 2009 al 2012 ha liquidato investimenti per 32 miliardi di euro, di cui 15 sono nell’ultimo anno. La cassa generata è stata destinata alla riduzione del debito, a nuovi investimenti in segmenti come quello dell’energia rinnovabile e in regioni lontane dal suo mercato principale (Germania) come gli Stati Uniti, Russia e America latina (che hanno contribuito ad aumentare ulteriormente il suo grado di diversificazione geografica), ma anche alla remunerazione degli azionisti. In questo modo la società tedesca è convinta di poter mantener fede all’impegno preso con i suoi azionisti: dal drastico taglio dei dividendi  approvato nel 2011 in seguito alla chiusura degli impianti nucleari in Germania, il gruppo si è impegnato a garantire una crescita delle cedole del 13% fino al 2014.

Titolo scontato dal mercato
A nostro avviso il mercato sta scontando eccessivamente il contraccolpo delle perdite sugli investimenti in Germania legati al nucleare e della difficile situazione economica nel Vecchio continente. In base alle nostre previsioni, i nuovi investimenti dovrebbero più che compensare questi due fattori negativi garantendo utili positivi anche nei prossimi due anni. Nei prossimi cinque anni il fatturato dovrebbe crescere mediamente attorno all’1%, mentre il margine netto è previsto possa passare dall’1,3% del 2013 al 2,9% del 2016. Queste ipotesi conducono ad una stima del prezzo obiettivo di 19 euro, che vale a E. On un rating di cinque stelle e colloca l’utility tedesca tra le migliori idee di investimento di Morningstar.

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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