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Hermès, il mercato dimentica i fondamentali

Le quotazioni della casa di moda francese non tengono conto delle reali potenzialità di crescita. Aspettative troppo ottimistiche sulla Cina e l'affare LVMH rendono il titolo troppo costoso. 

Francesco Lavecchia 25/06/2013 | 14:08
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Cina e LVMH spingono Hermès (RMS) su prezzi inaccessibili. Grazie alla sua forte esposizione ai mercati asiatici, la casa di moda francese si mantiene su ritmi di crescita invidiabili e può vantare margini di profitto tra i più alti del settore. Ma a nostro avviso le sue attuali quotazioni dipendono da aspettative troppo ottimistiche sul futuro andamento del mercato cinese e dalle speculazioni relative alla possibile acquisizione da parte del conglomerato francese LVMH.

Aspettative poco realistiche
Le preoccupazioni legate al Paese del Dragone sono di due tipi: nel caso in cui la congiuntura dovesse peggiorare, la crescita della casa francese ne risentirebbe, data la sua forte esposizione sulla regione. Nel caso, invece, in cui la Cina dovesse continuare a crescere a questi ritmi, il timore è che i prodotti possano perdere un po’ della loro esclusività e conseguentemente danneggiare il brand di Hermès. Per quanto riguarda invece le voci di una possibile fusione con Louis Vuitton, crediamo che queste siano infondate: sia perché la nuova struttura interna di RMS ostacola operazioni di questo tipo, e anche perché il prezzo elevato delle azioni ne scoraggia l’acquisto.

Cina ed Europa rallentano
La nostra stima del prezzo obiettivo, pari a 186 euro, si basa su aspettative di crescita che vedono un progresso medio del fatturato attorno al 16% nei Paesi asiatici, anche se i tassi di crescita caleranno dal 30%, previsto nel 2013, all’8% nel 2017. In rallentamento anche l’Europa, che dovrebbe passare nello stesso periodo da un +10% a un +3%, mentre Stati Uniti e Giappone si manterranno stabili attorno al 10% e all’8%. Per ciò che concerne i margini di profitto, invece, ci aspettiamo un leggero calo del margine industriale (Ricavi totali – Costo del venduto), che tuttavia non dovrebbe incidere sul margine operativo, previsto stabile attorno al 32%. Hermès, infatti, ha una struttura produttiva fortemente integrata e questo le permette un maggiore controllo sui costi di produzione. 

 

Per consultare l'analisi completa sul titolo Hermès International clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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