La prudenza è fashion

Per chi investe sui titoli della moda, dicono gli analisti di Morningstar, la cautela è obbligatoria. Le condizioni macro sono difficili e le valutazioni alte. Ma le occasioni non mancano. Specialmente fra chi punta sul web. 

Marco Caprotti 25/06/2013 | 14:32
Facebook Twitter LinkedIn

Sulle passerelle delle varie Settimane della moda non si vede, ma l’atteggiamento che prevale in Borsa quando si parla dei titoli delle aziende legate al fashion è quello della prudenza.

“Molti manager del settore prevedono una crescita dei risultati per quanto riguarda il 2013, ma il tono che usano può essere descritto come cauto ottimismo”, spiega Peter Wahlstrom, responsabile della ricerca sui beni di consumo di Morningstar. “La prudenza, sia per quanto riguarda le aziende che gli investitori, è d’obbligo alla luce della situazione congiunturale che si sta delineando. Le misure di austerità fiscale negli Stati Uniti, la situazione turbolenta in Europa e il rallentamento in Cina, nel breve e nel medio termine potrebbero continuare a pesare sulle azioni del comparto della moda (intendendo con questo termine non solo gli abiti ma anche gli accessori, l’arredamento e l’auto, Ndr)”.

Una situazione che non dovrebbe cambiare nemmeno se rimanessero in campo i programmi di stimolo messi in piedi dalle maggiori Banche centrali mondiali. “Il quadro, invece, potrebbe peggiorare se le politiche subissero delle variazioni, come stanno dimostrando i mercati in questi giorni in cui si parla di un possibile stop alle iniezioni di liquidità da parte della Federal Reserve”, continua l’analista. “La prudenza potrebbe diventare panico, se, ad esempio, nel Vecchio continente dovessero riaccendersi gli allarmi legati ai paesi periferici e a un possibile contagio al resto della regione.

Occhio alle valutazioni e alla rete
C’è poi un problema di valutazione. “In alcuni segmenti, come ad esempio gli accessori per la persona e i prodotti per l’arredamento, i prezzi sono già abbastanza alti e potrebbero salire ancora se arrivassero segnali di un rafforzamento dell’economia globale”, dice Wahlstrom. Questo non significa che sul mercato manchino le occasioni. “Gli elementi interessanti da guardare sono il valore dei marchi posseduti dalla società e la differenziazione dei prodotti o dei servizi che offrono”, spiega l’analista. “In una situazione come quella attuale, se non si vuole rinunciare ai titoli del fashion, meglio andare su chi ha un ampio Economic moat (cioè il grado di vantaggio competitivo che una società ha all’interno del comparto in cui opera e che Morningstar divide in tre livelli: Ampio, Medio, Nullo, Ndr). Di solito sono quelli che riescono a sopportare meglio la volatilità di medio periodo. In generale, comunque, prima di fare un acquisto nei settori della moda sarebbe meglio aspettare una situazione più tranquilla. E, magari, prezzi con uno sconto di almeno il 10% rispetto a quelli attuali”.  

Dal punto di vista strettamente operativo, fra i titoli più interessanti ci sono quelli delle case di moda che stanno utilizzando Internet come canale per la vendita. “Una scelta che riduce i costi per l’azienda e che permette di raggiungere il cliente ovunque e in ogni momento”, dice l’analista. “In un periodo in cui la gente entra meno volentieri nei negozi questa può essere una scelta intelligente. Tanto che le società che non hanno una strategia di questo tipo rischiano di rimanere al palo. Fra le aziende più attive sul fronte del web ci sono Polo Ralph Lauren e Gap. La strada delle vendite online, peraltro, potrebbe fare bene alle piattaforme di vendita online come Amazon

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures