Ad oggi, gli Exchange traded product (Etp, acronimo che comprende Etf, Etc ed Etn) gestiscono in Europa circa 400 miliardi di dollari, una cifra superiore del 30% rispetto a quella di fine 2010. Eppure, il trend sembra essere appena cominciato. A dirlo è Mark Wiedman, responsabile globale di iShares, la piattaforma Etf di BlackRock. “Finora è stata una corsa sfrenata”, si legge in una nota. “Eppure, prevediamo che nel corso dei prossimi cinque anni il mercato europeo degli Etp sarà più che raddoppiato, superando i 900 miliardi di dollari di patrimonio. A livello globale, i replicanti hanno registrato un forte sviluppo, passando dai 700 miliardi di attivi in gestione all'inizio del 2009 per poi superare il traguardo dei 2.000 miliardi nel gennaio del 2013”.
“L’industria dei replicanti possiede tuttora un elevato potenziale”, prosegue la nota. “Rispetto alla dimensione di mercato di altri strumenti di investimento, quali titoli azionari, fondi comuni di investimento e derivati, gli Etp vantano un consistente margine di crescita, anche in mercati maturi come l'Europa e gli Stati Uniti. Emittenti ed investitori potranno beneficiare di questo fermento. Il mercato del Vecchio continente è stato tradizionalmente il fratello minore di quello statunitense, ma questa percezione non durerà a lungo. Infatti, gli investitori europei stanno iniziando a considerare gli Etp veicoli di investimento tradizionali, grazie anche alla semplificazione di alcuni aspetti che in passato li hanno resi poco accessibili ai privati”.
Secondo Wiedman, lo sviluppo del mercato Etp nel Vecchio continente dipenderà principalmente da cinque aspetti, che riguardano sia gli investitori privati che gli istituzionali.
Nuove dinamiche di distribuzione
I cambiamenti nelle modalità di distribuzione dei prodotti finanziari stanno accelerando l’apprezzamento degli Etp da parte degli investitori retail. I consulenti finanziari europei si stanno spostando sempre di più verso un modello di consulenza fee-only (a parcella),che tende a favorire i prodotti efficienti dal punti di vista dei costi, quali gli Etp. Questa tendenza è già stata vissuta negli Usa e si sta consolidando anche in Europa. Il cambiamento è stato trainato in particolare dalla regolamentazione nel Regno Unito, Paesi Bassi e Svizzera e da più ampie forze di mercato in Germania e in Italia.
Ampio sviluppo e utilizzo di soluzioni
Gli emittenti stanno iniziando a creare prodotti di asset allocation e soluzioni di investimento strutturate che utilizzano replicanti. Ciò consente ai consulenti finanziari di accedere agli Etp con la stessa modalità di alcuni fondi comuni di investimento, ma in termini più convenienti per gli investitori retail europei.
Crescente uso degli Etp da parte di clienti istituzionali
Sempre più investitori istituzionali implementano le proprie strategie di investimento attraverso Etp nei loro portafogli, sia a gestione attiva che passiva o combinata. Una recente analisi, condotta sempre da iShares, evidenzia che alcuni dei maggiori asset manager mondali hanno recentemente incrementato l’utilizzo degli Etp ad un ritmo superiore al 30% su base annua. Anche secondo un sondaggio a cura di Spdr, i gestori aumenteranno la quota di replicanti in portafoglio, attirati dai bassi costi e dalla liquidità.
Innovazione nella gamma dei prodotti a reddito fisso
Dal 2007 si riscontra una crescente illiquidità per le obbligazioni e i relativi spread di negoziazione hanno raggiunto livelli mai registrati, soprattutto per ordini importanti. Attualmente infatti è più conveniente negoziare Etp obbligazionari in Borsa rispetto ai bond sottostanti. In Europa, gli Etp obbligazionari sono strumenti di relativamente recente introduzione, ma l'interesse è in aumento. Secondo iShares questo trend continuerà il crescere della consapevolezza degli investitori.
Miglioramento delle infrastrutture di mercato
Vi sono numerose iniziative in corso per ottimizzare le infrastrutture di mercato volte a rendere il trading dei replicanti più efficace, migliorandone quindi l’attrattività, tra cui si annoverano progetti per milgiorare la liquidità tra le diverse piazze europee di negoziazione, favorendo quindi l’accesso a prezzi più efficienti, una maggiore trasparenza del mercato e facilità di utilizzo.
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