Gli Etp (Exchange traded product) sono stati protagonisti a giugno, fornendo liquidità ai mercati finanziari innervositi dai timori (poi ridimensionati) per la fine della politica ultra-accomodante della Federal Reserve. Come spiega l’Etp landscape di giugno, il rapporto mensile elaborato da BlackRock, l’aumento della volatilità ha portato a un incremento dei volumi sia in termini assoluti sia in percentuale sul totale degli scambi azionari del mercato americano. Hanno, infatti, rappresentato il 31% del totale, pari a circa il 20-25% in più rispetto ai mesi precedenti.
La storia si ripete
Questo significa che di fronte a forti oscillazioni dei prezzi dei titoli, gli investitori in Etf accrescono i loro scambi, alimentando gli acquisti e le vendite e di conseguenza la liquidità. Non è la prima volta che accade. Trend simili si sono registrati durante la grande crisi finanziaria del 2008, quella del debito sovrano nel 2010 e nell’estate del 2011, quando è stato abbassato il rating degli Stati Uniti.
Scambi sugli high yield
Un caso emblematico è stato quello del mercato delle obbligazioni high yield. Le negoziazioni sugli Etp specializzati hanno superato i 25 miliardi di dollari in giugno, il 100% in più rispetto ai livelli di marzo. Questo è positivo perché in un contesto di prezzi in discesa dei titoli sottostanti, i venditori hanno potuto trovare degli acquirenti.
Il report di BlackRock rivela anche che la maggior parte degli scambi è avvenuta sul mercato secondario, senza ricorrere al primario, dove le quote vengono create e rimborsate. Le negoziazioni di Etp sono state cinque volte quelle “all’ingrosso”.
Come funziona il mercato
La liquidità è da sempre un aspetto critico nella negoziazione di Etf. Per questa ragione le Borse sono molto attente a far sì che ci siano market maker e intermediari che forniscano sempre prezzi di acquisto e di vendita. Esistono spesso anche delle regole che gli emittenti devono rispettare. A Piazza Affari ci sono due tipi di soggetti: gli specialisti e i liquidity provider. I primi devono esporre in via continuativa ordini in acquisto e in vendita con obblighi in termini sia di quantità minima, sia di massima distanza percentuale tra il prezzo cosiddetto denaro (bid) e la lettera (ask). Ogni Etf quotato ha uno specialista ufficiale. I secondi, pur non avendo obblighi, supportano la liquidità esponendo in conto proprio proposte di negoziazione in acquisto e/o in vendita.
Come operare
E’ bene, tuttavia, che gli investitori usino cautela nei giorni di forte volatilità, perché i movimenti dei titoli sottostanti possono far schizzare lo spread (differenziale) tra prezzi di acquisto e vendita, con conseguenze anche sull’Etf. Quando lo spread è ampio, può essere utile mettere “ordini limitati” e quindi stabilire a priori il prezzo che si è disposti a pagare.
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