Un secondo trimestre sotto le aspettative non cambia le nostre convinzioni su Google. Big G ha un modello di business vincente e prodotti che catturano il traffico Internet attraverso dispositivi fissi e mobile, ma la sua attuale quotazione è ancora troppo alta. In base alle nostre valutazioni, il mercato le riconosce un premio del 20% circa rispetto alla nostra stime del prezzo obiettivo, e questo ci induce a raccomandare agli investitori di attendere un ulteriore deprezzamento prima di prendere posizione sul titolo. La posizione dominante di Google nella ricerca in rete è il frutto di una tecnologia superiore.
Strategia intelligente
Tuttavia, il vero merito della società americana è stato quello di non vanificare questo vantaggio ma, al contrario, di costruirci attorno un sistema capace di autoalimentarsi. Il browser Chrome fa infatti da supporto al motore di ricerca e agli altri siti della galassia Google, come ad esempio YouTube. Il sistema operativo Android, invece, è il cavallo di Troia che promette di estendere la sua leadership indiscussa nel searching advertising anche al segmento dei dispositivi mobile. La strategia dell’azienda americana è quella di concedere l’utilizzo del sistema operativo attraverso licenza gratuita a tutte le case produttrici di smartphone e tablet che ne fanno richiesta.
Questo le permette di estendere la presenza dei suoi prodotti e applicazioni anche a questi dispositivi e di ampliare ulteriormente la già vasta mole di dati relativi agli utenti internet, che è il principale catalizzatore per gli investimenti pubblicitari sulla rete. I nostri analisti stimano che, solo nel 2013, gli utilizzatori dei sistemi operativi iOS (Apple) e Android (Google) produrranno un giro d’affari di circa 7,5 miliardi di dollari tra pubblicità e pagamento di contenuti internet. Somma che è destinata ad aumentare con il tempo per effetto della maggior capacità degli inserzionisti di misurare il ritorno del loro investimento pubblicitario sulla rete.
Crescita in doppia cifra
Le aspettative per i prossimi cinque anni sono per una crescita media del fatturato del 12%, mentre il margine operativo dovrebbe mantenersi stabilmente attorno al 22%. Le riserve maggiori, che giustificano il minor entusiasmo rispetto al mercato, sono legate alla forte dipendenza del gruppo dal fatturato generato dalla ricerca Internet (circa l’80% del totale), oltre che alla capacità di Google di continuare a generare elevati rendimenti del capitale nonostante l’aggressiva politica di investimento in nuovi prodotti e acquisizioni (come ad esempio i Google glass e i nuovi tablet e smartphone che nasceranno dalla collaborazione con Motorola Mobility, acquistata lo scorso anno). Sulla base di queste considerazioni la nostra stima del prezzo obiettivo è di 770 dollari per azione, che implica un rating Morningstar di due stelle, ovvero la raccomandazione di liquidare la posizione sul titolo.
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