Per godersi lo spettacolo della ripresa conviene viaggiare in camion o in treno. Il comparto dei trasporti, spiegano infatti gli operatori, è quello che più di altri viene condizionato dall’andamento congiunturale di una regione.
“La domanda per la maggior parte delle merci che vengono trasportate attraverso gli stati è direttamente correlata alla situazione economica”, spiega Keith Shoonmaker, analista di Morningstar”. Non a caso l’indice Dow Jones Transportation è uno dei più consultati da analisti ed investitori quando si parla di ripresa degli Stati Uniti. Il paniere in 12 mesi (fino al 29 luglio) ha guadagnato in euro il 18,4%, mentre da inizio anno ha segnato +20,8%. Un andamento che, in qualche modo cerca di anticipare le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale per gli Stati Uniti che parlano per il 2014 di una accelerazione dell’attività economica (+2,7%) che fino ad ora è rimasta tiepida.
Valore su rotaia
“Un segmento interessante è quello delle ferrovie”, continua l’analista. “Non a caso un investitore attento al valore e alle prospettive di lungo periodo come Warren Buffett con la sua Berkshire Hataway ha acquistato il colosso Burlington Northern Santa Fe. Illustrando l’investimento ha detto di considerare le strade ferrate un segmento che, all’interno del comparto Transportation, ha un grande vantaggio competitivo”. Un nome che piace all’analista è quello di Union Pacific “che recentemente ha cambiato la sua politica sui prezzi dei biglietti e ora riesce scaricare una parte dei costi energetici sui clienti”.
La crisi europea frena i camion
La situazione difficile dell’Europa, invece, è fotografata bene dall’andamento del mercato di camion e furgoni. L’Associazione europea dei costruttori di veicoli Acea ha calcolato nel mese di giugno una flessione del 4,8% nelle immatricolazioni di nuovi veicoli commerciali. Il valore assoluto delle vendite di camion, van e autobus si contrae dunque a 149.996 in Europa, con andamenti però molto diversi tra i vari mercati. In Spagna si registra per esempio una brillante espansione del mercato del 14,7% e nel Regno Unito le vendite crescono complessivamente del 3,7%. Rimane drammatica la situazione italiana con un calo ulteriore del 13,1% mentre la Francia segna una flessione del 9,2% e la Germania un -7,1%. Il saldo dei primi sei mesi rimane negativo per tutti i maggiori mercati (-6,9% il calo complessivo) con la vistosa eccezione della Gran Bretagna (+7,2%).
Ne sa qualcosa Man, colosso tedesco della produzione di camion controllato da Volkswagen, che nell’ultima trimestrale ha registrato un calo dei profitti del 67%. Il management del gruppo ha detto di attendersi per tutto il 2013 una diminuzione degli utili operativi anche perché non si aspetta una significativa ripresa economica dell’Europa.
I rischi
Ma al di là delle caratteristiche economiche di ogni regione ci sono altri pericoli di cui gli operatori devono tenere conto quando guardano il comparto dei trasporti. “Uno dei maggiori è una irrazionale politica tariffaria che finirebbe per rendere troppo care le merci trasportate – soprattutto per il cliente finale – creando un ulteriore intoppo alla ripresa congiunturale”, dice Shoonmaker. “C’è sempre poi il rischio che i governi intervengano per regolare i costi legati, ad esempio, alle tariffe autostradali o marittime. Bisogna poi considerare il trasporto di merci pericolose. Il risarcimento dei danni, in caso di incidente, rischia di mettere in ginocchio anche una grande compagnia di trasporti”.
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