L’Europa sta impacchettando una bella sorpresa per gli investitori? La speranza nasce dalla lettura di alcuni dati. Il primo emerge dal Citigroup Economic Surprise Index (un indice che calcola le differenze fra i dati macro attesi dagli economisti e quelli comunicati. Ogni valore positivo indica che i numeri sono stati migliori delle stime, mentre ogni segno meno dice che gli operatori si attendevano di più). Le ultime letture del grafico dicono che il Vecchio continente ha segnato un valore di 57, decisamente più alto degli Stati Uniti (la cui ripresa viene da tempo data per imminente).
A questo si aggiungono gli indici Pmi (Purchase managers index, calcolati intervistando i direttori degli acquisti delle aziende dell’area). Il manifatturiero dell’Eurozona a luglio ha segnato 50,1 (appena sopra il livello che separa le fasi di crescita da quelle di frenata). E’ la prima volta che accade in due anni. Il paniere Composite (che comprende il manifatturiero e i servizi), intanto, ha segnato 50,4 (la prima lettura sopra 50 da gennaio 2012).
La Bce continua a vigilare
Certo, è ancora presto per dire che la tempesta della crisi del debito sia passata. La disoccupazione nella regione, ad esempio, è alta e Grecia e Portogallo sono ancora in grado di far venire i sudori freddi ai politici europei e agli investitori. “Tuttavia va sottolineato che i rendimenti dei bond dei paesi periferici continuano a restare stabili, grazie anche alla vigilanza della Banca centrale europea e ai suoi piani di intervento che contribuiscono a ridurre i rischi”, spiega uno studio firmato da Liz Ann Sonders, responsabile degli investimenti di Charles Schwab.
Le scelte operative
“In una situazione del genere, la volatilità può trasformarsi in una buona opportunità di acquisto”, continua Sonders. “Molte cattive notizie del fronte macro sono già incorporate nelle valutazioni. I prezzi dei titoli, tuttavia, sono bassi se confrontati con le prospettive degli utili”.
In quest’ottica un settore che gli operatori guardano con interesse è quello delle linee aeree. “Le aviolinee sono considerate un comparto molto sensibile alla situazione congiunturale. I prezzi dei loro titoli sono molto volatili quando ci sono fasi di debolezza dell’economia”, spiega Frank Holmes, responsabile degli investimenti di U.S Global Investors. “Quando si iniziano a vedere dei rafforzamenti dell’economia è il momento di intervenire in Borsa”.
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