Da campionessa nel difficile mondo delle banche di investimento negli anni ’80, nel giro di due decenni Nomura si è trasformata in una società che non sa più che pesci pigliare per stare al passo della concorrenza. Colpa della crisi finanziaria, certo, ma anche di alcuni passi falsi come le accuse di insider trading che hanno colpito l’amministratore delegato Kenichi Watanabe (sostituito a metà 2012 da Koji Nagai). “Nomura ha davanti a sé una strada lunga e tortuosa per riuscire a seguire le orme di concorrenti come Goldman Sachs”, spiega Jim Sinegal, analista di Morningstar, che alle azioni dell’istituto nipponico dà il rating di una stella. “Considerando la scarsa profittabilità che negli ultimi anni ha caratterizzato il gruppo, consigliamo di usare estrema cautela nell’avvicinarsi a questo titolo”.
I profitti non crescono
L’ultima volta che il gruppo ha registrato un Roe (Return on equity, una misura della profittabilità) a due cifre è stato nel 2006. Da allora, anche a causa delle tempeste finanziarie che hanno battuto i mercati e le economie mondiali ha fatto fatica ad avvicinarsi a quel risultato. “La profittabilità di Nomura lascia molto a desiderare”, spiega l’analista. “Il gruppo deve far aumentare molto i ricavi o tagliare decisamente i costi se vuole portare a casa i frutti degli investimenti fatti all’estero negli ultimi anni.
Un nome da ripulire
C’è poi da considerare il peso degli scandali che hanno toccato la banca (in Italia è stata coinvolta nella questione Monte dei Paschi). “Sono incidenti che non fanno bene alla reputazione della società, soprattutto quando si vogliono gestire i soldi di altri”, dice Sinegal. In uno scenario così nebuloso, tuttavia, si vede qualche spiraglio. “Nomura resta una delle banche leader in Giappone ed è in una buona posizione per approfittare del risveglio dell’economia nipponica”, dice l’analista. “La crisi del Sol levante, infatti, ha indebolito o fatto fuori molti dei suoi concorrenti lasciando all’istituto nuove fette di mercato da conquistare. Sarà interessante vedere se sarà in grado di far fruttare questi vantaggi”.
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