Gestori, un cappotto di azioni europee

Negli Stati Uniti, gli operatori aspettano le prossime mosse delle Fed. In Asia, escluso il Giappone, ci sono pochi spunti di investimento. Per il reddito fisso, il 2013 si conferma un anno avaro di risultati.

Sara Silano 12/09/2013 | 15:00
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Per i portafogli autunno-inverno, i gestori scelgono le azioni, in particolare europee. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio condotto da Morningstar tra le principali case di investimento che operano in Italia. 

L’Ue guarda al dopo-elezioni tedesche
Le Borse del Vecchio continente fanno il pieno di consensi. Nonostante la volatilità, generata dall’incertezza politica, dicono i gestori, ci sono spazi di apprezzamento, in quanto le valutazioni sono interessanti, le trimestrali positive e i rendimenti delle azioni appaiono ancora competitivi rispetto a quelli delle obbligazioni. Nel breve, i fund manager guardano alle elezioni tedesche del prossimo 22 settembre, che decideranno chi guiderà la più grande economia europea. L’esito del voto non sarà importante solo per la Germania, ma per l’intera Unione per le ripercussioni sia sulla congiuntura sia sui mercati finanziari.

Usa, gestori alla finestra
I gestori ragionano su quali saranno gli scenari una volta che la Federal Reserve annuncerà il ridimensionamento della politica monetaria ultra-espansiva. I dati macro sono incoraggianti: la disoccupazione è in calo, il settore immobiliare e i consumi in crescita. Inoltre, le trimestrali sono state buone e la rivoluzione energetica dello shale gas (gas di scisto) sta avendo un impatto positivo sull’economia. Nel breve, comunque, prevale un misto di incertezza e prudenza. Circa metà degli intervistati prevede che Wall Street rimarrà attorno agli attuali livelli, mentre un’altra metà è più ottimista.

Tokyo ha ancora appeal
La Borsa giapponese ha beneficiato dell’indebolimento dello yen nei mesi scorsi. Ora i margini per un’ulteriore crescita sono più contenuti; tuttavia le previsioni economiche sono positive e la dinamica degli utili favorevole. La maggior parte dei gestori è dunque ottimista su Tokyo.

Asia in ombra
Sull’area del Pacifico, le previsioni non sono cambiate significativamente rispetto a luglio. Il 67% degli intervistati si attende un’oscillazione delle Borse attorno agli attuali livelli. Mancano ragioni per essere più ottimisti sia sul fronte congiunturale sia delle valutazioni azionarie.

Reddito fisso, un anno magro
Per i gestori, il rialzo dei tassi, che ha interessato i mercati sviluppati ed emergenti, dovrebbe proseguire, senza però movimenti violenti. Il mercato sembra aver digerito la prospettiva di una revisione della politica monetaria americana, tuttavia i gestori preferiscono stare alla larga dai titoli di stato americani. Non sono considerati molto interessanti neppure i Bund tedeschi, i cui rendimenti restano poco appetibili.

In generale, gli intervistati si aspettano un 2013 deludente sui mercati obbligazionari.

Dollaro forte
Sul fronte valutario, i gestori continuano a vedere come favorito il dollaro rispetto all’euro. Le ragioni sono diverse, tra cui le prossime mosse di politica monetaria, il miglioramento congiunturale e la debolezza delle monete emergenti.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 3 e il 10 settembre, 13 delle principali società di gestione e intermediazione operanti sul territorio. Si tratta Aletti Gestielle, Allianz Global Investors, Convictions AM, Eurizon Capital Sgr, Investitori Sgr, La Française Am, M&G, Nemesis Sam, Pioneer IM, Sella Gestioni, Swiss&Global AM Sgr, Union Bancaire Privéee, VG asset management.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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