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L'analisi quantitativa dice Italia e UK

Le Borse dei due paesi (studiate attraverso lo Stoxx600) sono quelle più sottovalutate. Spagna, Francia e Germania costano di più. A Milano attenzione all'hi-tech e ai beni di consumo. 

Marco Caprotti 01/10/2013 | 14:46
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Italia e Regno Unito possono essere una buona occasione d’acquisto, mentre Spagna, Francia e Germania richiedono un po’ più di prudenza. Sono i risultati di un’analisi quantitativa di Morningstar effettuata prendendo come riferimento l’indice Stoxx600.

Questo tipo di ricerca fornisce qualche informazione in più agli investitori rispetto ai rating classici (o qualitativi), in un momento finanziario caratterizzato da forti incertezze e da continue crisi economiche. Il procedimento quantitativo prevede di analizzare il bilancio in tutte le sue componenti. Vengono studiati parametri come la redditività dell’azienda, la sua capacità di produrre risorse e reddito, la remunerazione del capitale, i flussi di cassa, i rapporti fra i mezzi propri e il debito (e così via) e vengono messi in relazione con quelli delle altre società del settore in cui essa opera, con le caratteristiche del segmento stesso e con l’andamento del mercato.  Tutti elementi che si possono accompagnare a fattori qualitativi come l’affidabilità e le capacità del management dell’azienda e la credibilità dei progetti e degli obiettivi che la società sotto esame si è imposta.

In base allo studio di Morningstar  (che mette in rapporto i risultati quantitativi delle azioni che formano il paniere con le quotazioni delle azioni al 13 di settembre) risulta che l’Europa ha un valore di 1,01 (tutti i valori al di sotto di 1 indicano sottovalutazione, quelli al di sopra segnalano sopravvalutazione). 

 

(Valutazione quantitativa per paese, fonte: Morningstar)

 

Le differenze più grandi si notano se si guardano i risultati a livello settoriale. Il segmento più a sconto a livello europeo è quello dell’energia (0,91), seguito da quello delle materie prime (0,94). I più cari sono il tecnologico (1,13 e quello industriale (1,07).

 

 (Valutazione quantitativa per settore in Europa, Fonte: Morningstar)

 

 

Per quanto riguarda l’Italia (e prendendo in considerazione non un indice specifico, ma l’intero universo di Borsa italiana) viene fuori una sostanziale sottovalutazione della piazza milanese. Fanno eccezione il segmento tecnologico (1,097) e quello dei beni di consumo difensivi (1,025). Viaggiano sul confine i finanziari (1,002) e il real estate (1,006). 

 

(Valutazione quantitativa per settore in Italia. Fonte: Morningstar)

 

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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