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Fondi, i monetari rialzano la testa

Negli ultimi dodici mesi hanno avuto deflussi per 45,5 miliardi di euro, ma ad agosto hanno invertito la tendenza. Male, invece, gli obbligazionari e gli azionari.

Sara Silano 02/10/2013 | 16:48
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L’industria europea dei fondi è appesa agli umori degli investitori, che sono diventati molto ballerini negli ultimi mesi. Dopo un giugno da dimenticare e un luglio positivo, agosto è stato un altro mese con il segno meno. Secondo l’ultimo Morningstar asset flow report, i deflussi netti sono stati pari a 2,13 miliardi di euro. I più penalizzati sono stati i comparti obbligazionari (-7,93 miliardi), mentre gli azionari hanno chiuso a -683 milioni. E’ rimasta solida la domanda dei bilanciati (+4,31 miliardi) e degli alternativi (questi ultimi adottano strategie simili a quelle degli hedge fund).

Si sono mossi in controtendenza i comparti monetari, nei quali si sono rifugiati gli investitori in fuga dalle classi di attività più rischiose. Nonostante, i rendimenti praticamente nulli, sono riusciti ad attrarre 7,85 miliardi di euro. Una goccia rispetto alle fuoriuscite che ammontano a 45,51 miliardi negli ultimi dodici mesi.

Investitori nervosi
Gli investitori in fondi obbligazionari hanno molte ragioni per essere nervosi, a partire dal comportamento del Treasury americano dopo l’annuncio del tapering (fine della politica ultra-espansiva della Fed) a maggio. Il rendimento del titolo di stato a stelle e strisce è, infatti, passato da sotto il 2% a quasi il 3%, alimentando le attese per un ulteriore rialzo. La prima conseguenza è stata l’uscita dai fondi sul reddito fisso in dollari ed euro; la seconda la fuga dai mercati emergenti, sia azionari sia obbligazionari.

Alcune delle categorie meno amate nei mesi scorsi, invece, hanno ritrovato popolarità. In particolare, gli azionari Europa sono stati i migliori con 1,6 miliardi di flussi netti. Si confermano, inoltre, in cima alle preferenze i flessibili e gli azionari globali specializzati su titoli ad alto dividendo.

Colpiti dai deflussi
A livello di singolo fondo, il più penalizzato dagli umori degli investitori è stato il Pimco Total return bond, che ha registrato riscatti netti per 1,1 miliardi ad agosto. Dall’inizio dell’anno, ha perso circa un quinto degli asset a causa dei deflussi. Il comparto, che ha un rating Gold, ha fatto peggio della media di categoria dall’inizio dell’anno. Le vendite hanno colpito anche Templeton Global bond e Global total return, oltre a Carmignac Patrimoine, declassato da Gold a Silver dagli analisti di Morningstar.

Come spiega Ali Masarwah dell’European asset flow team, l’incertezza potrebbe essere protagonista ancora i prossimi mesi. “E’ da vedere se la decisione della Fed il 18 settembre di non rivedere la sua politica monetaria rilasserà o renderà ancora più nervosi gli investitori”. Per quanto riguarda i mercati emergenti, invece, è importante capire se la decisione di alcune banche centrali, tra cui quella brasiliana, indiana e indonesiana, di alzare i tassi per proteggere le valute nazionali, determinerà un rallentamento della crescita economica. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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