McDonald’s non sembra sazia. Con i suoi 80 miliardi di ricavi annui, il gruppo americano è per fatturato la prima catena di ristorazione al mondo, e la sua crescita non conosce battute d’arresto. Grazie ad un’indiscussa leadership in tutti i mercati in cui opera (fatta eccezione per la Cina), l’azienda promette di riuscire a catturare la nuova domanda proveniente dall’espansione della classe media nei paesi in via di sviluppo.
Occhio anche al dividend yield
I nostri analisti prevedono un progresso medio dei ricavi attorno al 5% nei prossimi cinque anni e, nonostante siano scettici sulla possibilità che l’azienda riesca a replicare l’espansione dei margini di profitto registrata negli ultimi anni, scommettono sulla sua capacità di mantenere elevati rendimenti del capitale. La nostra stima del prezzo obiettivo è di 105 dollari per azione, mentre al momento le azioni vengono valutate attorno ai 94 dollari. Il mercato sembra scontare ancora in maniera significativa le potenzialità di crescita di McDonalds’s e la nostra raccomandazione è quella di esporsi sul titolo. Il gruppo statunitense, inoltre, riesce a generare flussi di cassa elevati e molto stabili, anche grazie alle costanti entrate provenienti dai canoni d’affitto dei suoi fast-food di cui è proprietaria, e questo le permette di garantire agli investitori un dividend yield elevato.
Il restyling funziona
I meriti di questa solidità vanno attribuiti anche alla gestione del management. Esso ha avuto la capacità di rimodellare l’immagine del brand nel tempo, anche grazie ad un investimento in marketing inarrivabile per i suoi competitor (788 milioni di dollari nel 2012), e di riadattare i ristoranti alle mutevoli esigenze dei consumatori. L’ultimo restyling dei punti vendita, l’accesso libero alla rete Wi-Fi, l’allungamento dell’orario di apertura, l’arricchimento del menu, l’apertura dei McCafe, hanno a nostro avviso la soddisfazione dei consumatori aumentandone la fedeltà. Questo spiega perché McDonald's ha un livello di produttività di gran lunga superiore alla media del settore, con un fatturato per punto vendita di circa 2,6 milioni all’anno, e di conseguenza margini di profitto molto elevati.
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