Bollicine emergenti per Coca-Cola

Il colosso americano del beverage scommette su Cina, Russia e Brasile per raddoppiare il fatturato entro il 2020. Il mercato sembra scettico e sconta il titolo del 15%. 

Francesco Lavecchia 22/10/2013 | 13:27
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Coca-Cola (KO) fa bene al portafoglio degli investitori. Negli ultimi tre mesi il titolo del gruppo statunitense ha ceduto in Borsa il 9% circa, e ora il mercato lo quota con una percentuale di sconto del 15% rispetto alla nostra stima del prezzo obiettivo che è di 45 dollari per azione. Gli analisti di Morningstar inseriscono KO tra le migliori idee di investimento di Morningstar nel settore dei beni di consumo anche in ragione della forte posizione di vantaggio del colosso americano del beverage costruita negli anni grazie non solo ad uno dei marchi più famosi al mondo, ma soprattutto ad una rete distributiva che tocca oltre 200 paesi e che non ha eguali nel settore. Il controllo della distribuzione, infatti, le permette di imporre sul mercato i propri prodotti e quindi di garantirsi margini di profitto elevati.

Speranza emergente
Se è vero che in Nord America e in molti Paesi occidentali  il consumo di bevande gasate è in calo, Coca-Cola promette di raddoppiare il suo fatturato del 2009 (31 miliardi di dollari) entro il 2020 grazie alla crescita sui mercati emergenti e all’allargamento del suo portafoglio prodotti. KO intende investire in maniera decisa in paesi come Cina, Russia e Brasile in modo da catturare la domanda della nuova classe media. Per avere un’idea delle potenzialità di queste regioni, basti pensare che nel Paese del Dragone il consumo annuo di prodotti Coca-Cola è passato da nove a 39 bottiglie, mentre negli Stati Uniti è di 400.

Fatturato in crescita, margini stabili
I nostri analisti prevedono che il fatturato della società possa progredire a un ritmo del 5,5% per i prossimi 10 anni grazie al miglioramento dei volumi prodotti ed a prezzi di vendita più elevati. Il margine operativo, invece, è destinato a mantenersi stabile attorno al 27%, in linea con il valore medio registrato negli ultimi cinque anni. Coca-Cola genera il 60% dei suoi ricavi fuori dai confini nazionali. Questo contribuisce ad alleggerire il suo legame con l’andamento dell’economia Usa, ma al tempo stesso la rende più sensibile alla fluttuazione delle valute estere.  

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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