Cresce la fame di commodity. Secondo le statistiche di Etf Securities, nel terzo trimestre 2013, le attività degli Exchange traded commodity sono tornate a segnare un risultato positivo (+8,4 miliardi di dollari globalmente), cosa che non avveniva da un anno. Tale aumento è stato determinato da una combinazione di aumenti dei prezzi e maggiori afflussi trimestrali in Etp su materie prime non aurifere.
Alla larga dall’oro
I replicanti su commodity escluso l’oro hanno visto nel trimestre 1,9 miliardi di dollari di afflussi netti, registrando la miglior raccolta trimestrale dal primo trimestre 2012. Considerando anche i prodotti auriferi, tuttavia, gli Etp sulle materie prime a livello mondiale hanno segnato 2,3 miliardi di deflussi, un sostanziale miglioramento rispetto al record negativo di 19,6 miliardi di deflussi nel secondo trimestre 2013. Su base mensile, i deflussi sull’oro sono stati moderati e con un ritmo relativamente costante dal picco di 8,7 miliardi di dollari registrato nel mese di aprile 2013.
I prodotti dedicati a indici diversificati di commodity, invece, hanno visto i maggiori afflussi nel terzo trimestre 2013, con 779 milioni di dollari di raccolta netta. Il costante miglioramento del settore manifatturiero statunitense, la fiducia (in aumento) sulla sostenibilità economica della Cina, così come i timidi segnali di progresso della crescita in Europa e in Giappone, insieme a interessanti prezzi percepiti e un’ampia liquidità globale, saranno probabilmente i principali fattori di un ritorno alle materie prime da parte degli investitori.
Un futuro d’argento
I replicanti dedicati all’argento, dal canto loro, hanno visto avvicinarsi i più grandi afflussi nel terzo trimestre 2013, con 706 milioni di dollari di raccolta netta. Dopo aver registrato un calo di oltre 50 punti percentuali nel prezzo, sembra che gli investitori vedano questo minerale come uno dei modi migliori per avere un’esposizione in caso di cambio del ciclo industriale globale. Poiché circa la metà della domanda d’argento proviene dall’industria, il suo valore ha storicamente avuto una correlazione forte con il comparto manifatturiero. “La sua natura ibrida di metallo industriale e, al tempo stesso, di hard currency, rende l’argento interessante per molti investitori. Ma restano le preoccupazioni circa i crescenti livelli di debito delle nazioni sviluppate e i continui rischi di svalutazione della moneta derivanti da politiche monetarie accomodanti”, si legge nel report di Etf Securities.
Bene anche energia e agricoltura
Buon risultato anche per gli Etp energetici. Nel terzo trimestre, i replicanti dedicati al gas naturale hanno visto 284 milioni di dollari di flussi netti, mentre gli Etp petroliferi hanno segnato 66 milioni di di raccolta netta. Una buona parte degli afflussi su questi ultimi è probabile che provengano dagli investitori in cerca di copertura contro ulteriori interruzioni delle forniture in Medio Oriente e dagli operatori che prevedono il prezzo del petrolio WTI (West Texas Intermediate) in crescita, dato che le rimanenze sono diminuite.
I prodotti agricoli hanno ricevuto 121 milioni di dollari americani di raccolta, con afflussi distribuiti in tutto il settore, invertendo così la tendenza negativa del secondo trimestre. Il prodotto agricolo con i maggiori afflussi è stato il caffè, con 70 milioni di dollari in entrata, seguito da prodotti diversificati con 22 milioni e poi da cacao e frumento con 14 e 13 milioni di dollari, rispettivamente.
“L’aumento degli investimenti allocati sulle materie prime riflette un generale miglioramento del sentiment degli investitori verso questa asset class dato che il ciclo industriale globale è risalito e i prezzi di una serie di prodotti chiave sono scesi, così da rendere i livelli di accumulo attraenti”, afferma in una nota Nicholas Brooks, responsabile della ricerca e degli investimenti di Etf Securities. “Dando per scontato che il ciclo globale del settore manifatturiero continui e che le questioni politiche statunitensi ed europee non conducano fuori strada il miglioramento generale nello scenario economico mondiale, crediamo che il terzo trimestre 2013 possa segnare potenzialmente un importante punto di svolta positivo per le materie prime”.
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