Valerio Baselli: Per Morningstar, sono Valerio Baselli. Siamo a Milano, all’Etf Investment Conference, dove ho avuto l’opportunità di incontrare Julian Callow, capo economista globale di Barclays.
Julian, grazie di essere qui con noi.
Julian Callow: Grazie a voi.
Baselli: Dallo scoppio della crisi finanziaria del 2008, sentiamo spesso dire che viviamo ormai in una situazione di New Normal, ma cosa vuol dire esattamente?
Callow: Penso indichi una situazione in cui l’espansione economica e la domanda domestica non siano più dipendenti dall’emissione di debito, e questo si vede ad esempio dal deleveraging (diminuzione del livello d’indebitamento, ndr) nel settore bancario, aspetto particolarmente forte nel Sud Europa. Oltre a una forte debolezza nei valori immobiliari. Si tratta anche dei deficit molto ampi che i governi hanno, la cui conseguenza è una caduta nella domanda del settore privato.
In più, penso che l’effetto di questi fattori sia anche più pesante a causa dell’invecchiamento di alcuni paesi. Siamo arrivati a un punto in cui i costi legati all’invecchiamento della popolazione sono ormai riconoscibili e il loro impatto sull’economia è piuttosto chiaro, soprattutto in Europa.
Baselli: Ecco, parliamo più specificatamente d’Europa. La recessione dell’Eurozona è ufficialmente finita, anche se poi cambia molto da paese a paese, e in Italia ne sappiamo qualcosa. Come vede lei la situazione europea oggi? Dal punto di vista di un investitore, lei vede più opportunità o più rischi?
Callow: Penso che al momento, viste le valutazioni correnti, ci siano più opportunità. Credo che la più importante lezione da imparare dalla crisi finanziaria sia quella di essere sempre critici e di analizzare i mercati, gli strumenti e le società molto attentamente. In Europa la situazione resterà ancora per un po’ piuttosto debole e incerta, ma come ha detto lei, abbiamo fatto passi avanti e cominciamo a crescere. Ci sono sicuramente ottime opportunità in specifici paesi, come il Regno Unito e la Germania, ma anche in Spagna e in Portogallo ci sono sviluppi interessanti. Anche altrove, in Francia e in Italia, ci saranno opportunità d’investimento.
Ci sarà un importante cambiamento anche dal punto di vista psicologico, in particolare quando i mercati presentano valutazioni molto attraenti. In confronto agli Usa o altri posti, l’Europa offre ottime opportunità d’investimento.
Baselli: Il Consiglio Europeo ha confermato l’obiettivo di raggiungere l’unione bancaria entro la fine dell’anno. Ci crede? Pensa sia un passo importante verso un’Europa più forte e più unita?
Callow: E’ molto importante. Credo che sia un passo importante e necessario, ma non sufficiente per risolvere i problemi che abbiamo. Quando l’unione monetaria è stata progettata, credo che il difetto principale sia stato proprio quello di non creare le condizioni per un’unificazione bancaria. È stato semplicemente dato per scontato che avvenisse, ma non è successo, perché abbiamo regolatori nazionali e settori nazionali controllati dai politici locali. È quindi molto importante che l’Europa riconosca l’importanza di avere un solido settore bancario continentale. Nel breve periodo questo potrebbe significare che le banche resteranno caute e continueranno col deleveraging, il che significherebbe un’attività di credito ridotta. Ma una volta che l’unione bancaria sarà in piedi, dal 2015 in avanti, credo che le banche saranno più sane e in grado di finanziare l’economia.
Baselli: Recentemente, il Presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, ha dichiarato che “il problema non è l’Europa, ma la mancanza d’Europa”. È d’accordo?
Callow: Sì. L’Europa ha fatto molti passi in avanti, e l’unione bancaria è un ottimo esempio, anche se non dovremmo vederla come una panacea. C’è molto di più che deve essere fatto, come migliorare il funzionamento economico, renderlo più competitivo e interessante per gli investitori. Perché questo è quello che manca ancora, un vero settore privato dinamico e solido che possa produrre ricchezza e lavoro. Non a caso, abbiamo un livello di disoccupazione in Europa ancora troppo alto, perciò dobbiamo essere prudenti sulle previsioni.
Baselli: Grazie ancora a Julian Callow.
Callow: Grazie.
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