La lente di ingrandimento degli analisti di Morningstar è tornata sui rating dei fondi disponibili sul mercato italiano. Quattro hanno fatto il loro debutto nel mondo dei giudizi qualitativi. Gli altri sono stati rivisti al ribasso. Colpa dei recenti cambiamenti di gestione e della strategia di investimento dei comparti.
Debutto color bronzo
Primo Morningstar Analyst Rating per quattro fondi disponibili sul mercato italiano. E al debutto, Bronze per tutti. Secondo gli analisti, il Brown Advisory Us Equity Growth può contare su un gestore dalla comprovata esperienza e su un processo coerente con la sua missione: ossia l’orientamento verso grandi società statunitensi in fase di crescita. Il focus è su quelle che dimostrano di crescere in termini di utile per azione.
Sulla crescita degli utili si concentra anche il DWS Invest II Global Growth, fondo lussemburghese lanciato di recente per replicare la versione tedesca, che si è mostrato efficace per esporsi sulla crescita dei titoli azionari globali registrando performance positive negli anni.
Giudizio Bronze anche per Fidelity Korea. Gli analisti credono sia un comparto solido sia per la capacità di replicare le perfomance nel lungo termine che per la qualità di gestione che fa capo a Taewoo Kim.
La copertura qualitativa ha avuto inizio anche per uno strumento di ING, il Renta Europe High Yield. Grande considerazione per il gestore, Sjors Haverkamp in carica dall’agosto 2010, sulla base dei risultati ottenuti (il rendimento medio annuo da inizio mandato a fine settembre 2013 è del 12,49%) che hanno battuto ampiamente categoria e benchmark di riferimento.
A scendere si fa presto
A ottobre tre fondi di Sarasin sono stati declassati a Negative (prima erano Neutral). Il Sarasin OekoSar Global Equity Eur, nelle due classi ad accumulo e a distribuzione, risente dei limiti d’investimento imposti dalla strategia Sri (investimenti socialmente responsabili) che ostacola gli obiettivi di performance. Il track record non fa credere agli analisti che la strategia adottata possa superare nel medio e lungo termine la media della categoria di appartenenza, né quella più ampia degli azionari globali con impronta Sri.
Pollice verso anche per Sarasin Sustainable Bond P Eur che, pur limitando il rischio di credito e quello di tasso di interesse, non riesce a conseguire gli obiettivi. Anche qui a pesare sono i limiti imposti dal suo profilo Sri a cui si aggiungono le commissioni, superiori dell’80% rispetto ai concorrenti.
La scivolata più grande, però, interessa Parvest Opportunities Usa che da Bronze va direttamente a Negative. Nonostante la lunga esperienza del gestore Francois Mouté, i rischi della sua strategia sono troppo alti. L’esposizione molto ampia sulle risorse naturali (in particolare titoli legati all’oro) e la scarsa esposizione al mercato equity . Il secondo elemento, in particolare, se in un primo momento era stato un fattore positivo per gli investitori, negli ultimi anni si è invece rivelato disastroso. Il giudizio si abbassa anche per l’incapacità del gestore di invertire la rotta del fondo di fronte a condizioni di mercato mutate.
Scende, ma rimane comunque in alto, un fondo di M&G Investments. Il Global Basics scivola a Silver per un cambiamento del processo di investimento. Il gestore, Graham French, mostra di ottenere ottimi rendimenti nel tempo, ma negli ultimi anni sta puntando troppo su aziende focalizzate sulle commodity, trascurando i benefici che deriverebbero dal seguire la crescita dei trend globali.
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