Seduta contrastata per le principali Borse asiatiche. Il rafforzamento del quadro macro negli Usa, evidenziato dalla crescita oltre le aspettative del Pil del terzo trimestre e dal significativo calo delle richieste per i sussidi di disoccupazione, aumentano le probabilità che la Fed anticipi il tapering della sua politica monetaria. L’iniezione di liquidità da parte della Banca centrale americana, attraverso l’acquisto mensile di titoli di stato per 85 miliardi di dollari, potrebbe essere ridotta già a partire dalla prossima riunione della Federal Reserve del 17 e 18 dicembre. A Shanghai, l’indice Composite ha ceduto lo 0,44%, mentre l’Hang Seng ha guadagnato lo 0,13%. Chiusura in rialzo anche per il Nikkei che, dopo le perdite riportate nel corso della settimana, è risalito dello 0,81% anche grazie all’indebolimento dello yen nei confronti del dollaro Usa.
Avvio volatile per Milano
Avvio in rialzo sui listini di Eurolandia che sembrano aver metabolizzato la delusione per le decisioni prese dalla Banca centrale europea. La Bce, nonostante abbia alzato la stima sul Pil dell'Eurozona che, l’anno prossimo, dovrebbe crescere dell’1,1% rispetto al +1% previsto a settembre, ha infatti mantenuto invariati allo 0,25% e non ha previsto a breve nessuna nuova Ltro (long term refinancing operation, operazioni di finanziamento bancario a tassi agevolati). Partenza all’insegna della volatilità per Piazza Affari che ora segna -0,17%. In rialzo degli industriali Pirelli e Prysmian. Ancora in forte ribasso Banca Mps che cede oltre il 4%.
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