L'anno che ha trasformato l'Europa

Il Vecchio continente nel 2013 ha avuto a che fare con alcuni ostacoli che potevano comprometterne l'uscita dalla crisi. Gli operatori, intanto, hanno guardato con occhi nuovi l'equity. Ecco come Morningstar ha analizzato i cambiamenti. 

Marco Caprotti 02/01/2014 | 11:58
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Dopo un inizio d’anno zoppicante, l’Europa alla fine del 2013 sembra aver trovato il Filo di Arianna per uscire dalla crisi. Nel frattempo, però ha dovuto fare i conti con alcuni ostacoli che potevano compromettere sul serio l’uscita dal tunnel (peraltro da verificare nei prossimi mesi). Come l’esito incerto delle elezioni italiane di febbraio che hanno riportato la Penisola al centro dei discorsi sulla crisi. Tanto, che si è arrivati a parlare di un piano di salvataggio da parte della Bce. Poi c’è stata la questione di Cipro, il cui default (e il possibile effetto contagio) è stato evitato solo grazie a un forzoso prelievo dai conti correnti delle banche dell’isola.

La fiducia nell'equity
Per quanto riguarda il fronte borsistico, tuttavia, gli operatori hanno iniziato a guardare con occhi nuovi l’equity del Vecchio continente. La situazione della regione, è stato il leit motiv tra gli operatori, è nelle mani del presidente della Bce, Mario Draghi, che ha promesso di fare tutto il possibile per evitare il disastro. Meglio approfittare, dunque, delle buone valutazioni azionarie. Discorsi che hanno convinto anche gli investitori americani e, più in generale, tutti coloro che vanno a caccia di rendimenti. Gli ultimi sviluppi, intanto, parlano di un riequilibrio della situazione congiunturale europea (con l’indebolimento della Germania e il rafforzamento delle economie periferiche) e un maggiore interesse verso i titoli del Vecchio continente, preferiti a quelli americani considerati troppo cari.

Di seguito gli articoli con cui Morningstar, nel corso del 2013, ha seguito l’evolversi della situazione nella regione e i consigli operativi degli analisti. 

Gennaio
Europa, il mercato scappa dalla congiuntura

Bce e Basilea non salvano l'Europa

L'Europa si aggrappa al Sudamerica

Con l'Europa serve un digestivo

Febbraio
Applausi per l'euro

Europa senza benzina

Italia specchio dell'Europa

Marzo
L'Italia riaccende il rischio Europa

Il papà dell'euro vuole meno debiti e più riforme

La Bce apparecchia l'Omt per l'Italia

Pericolo Troika per l'Europa

Cipro chiama Italia e Slovenia

Aprile
Cipro resta un boccone amaro

Caccia al rendimento in Europa

Mercati europei ostaggi della politica

La Germania non arriva alla fine del mese

Questo (non) è l'ombelico d'Europa

Maggio
La Germania ha l'aria da periferia

Non sono tutti pazzi per Draghi

La Bce che piace alle banche

L'Europa rischia un frontale

Giugno
Segnali di vita dall'Europa

Poche opzioni per l'Europa

Si scrive austerity, si legge Europa

Luglio
Un Qe targato Europa

Non è un'Europa per giovani

Corsa a ostacoli per l'unione bancaria

Meglio non buttare l'equity europeo

Agosto
Vince l'Europa ma di misura

Settembre
Le occasioni della ripresa

Frau Angela non fa l'inglese

Ottobre
L'analisi quantitativa dice Italia e Uk

Dagli Usa si vede un Toro in Europa

Se il mondo frena conviene l'Europa

Scarsa competitività, buone valutazioni

Novembre
Nell'Europa prudente vince la selezione

Strategie contro la deflazione

l'Europa fa l'irish test

Dicembre
La Bce ha dubbi, il mercato no

Wall Street col fiatone, l'Europa no

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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