Punti chiave
-Le azioni coperte dall’analisi Morningstar sono, in generale, sopravvalutate rispetto agli obiettivi di prezzo.
-La storia e le previsioni mostrano che le valutazioni saliranno ancora.
-Questa è la situazione ideale per continuare a investire nell’azionario, ma diventa difficile trovare valutazioni interessanti.
-I settori più interessanti nel lungo termine sono le utility, i servizi all’industria petrolifera e i beni di consumo difensivi.
Affinare la mira, migliorare la capacità di tiro, diventare ancora più selettivi nella scelta delle prede da mettere in carniere. Sono questi, secondo gli operatori gli elementi di cui dovranno armarsi gli investitori per fare i conti con un mercato in crescita e in cui sarà sempre più difficile trovare valutazioni interessanti. L’indice Msci World (calcolato in euro), l’anno scorso, ha segnato +21,2%, in progresso rispetto al +14% del 2012. Nei mercati sviluppati le cronache borsistiche del 2013 sono state scandite dai record toccati dal Dow Jones, dall’S&P500, dall’Eurostoxx 600 e dal Nikkei. “Alcuni investitori credono che siamo nella prima fase di un recupero dell’economia che sarà caratterizzata da una crescita della domanda e da una migliore utilizzazione degli impianti che porterà a una robusta crescita degli utili nei prossimi anni”, spiega Matthew Coffina, analista di Morningstar. “Altri sono convinti che i margini di profitto siano a livelli insostenibili, i rapporti fra prezzi e utili siano gonfiati (se letti in relazione alle prospettive di guadagno di lungo termine) e che i mercati siano sostenuti soltanto dalle politiche monetarie delle Banche centrali”.
Trend crescente
Alla fine dell’anno scorso la media dei fair value delle azioni coperte dagli analisti di Morningstar mostrava una sopravvalutazione del 2% (e una tendenza alla crescita). “Il valore delle azioni tende a crescere nel tempo grazie all’aumento dei flussi di cassa, dei profitti e dei dividendi”, dice Coffina. “Certo, ci saranno dei momenti in cui i prezzi scenderanno. Ma la storia dimostra che quasi sempre, poi, le quotazioni risalgono mentre è più difficile che vadano al di sotto dei minimi storici che hanno toccato in passato. Anche per questo un operatore di esperienza come Warren Buffett nell’ultima lettera ai suoi azionisti ha detto che gli investitori sono in una situazione che gioca a loro favore”. Secondo le analisi di Morningstar le valutazioni azionarie degli ultimi 25 anni sono state più alte di quelle dell’intero secolo precedente (grazie anche a una inflazione più stabile, a una maggiore trasparenza delle aziende e un crescente numero di persone che lavorano sui mercati). “Le prospettive di rendimento delle azioni nel lungo termine secondo noi restano interessanti, soprattutto se confrontate con quelle di asset come il cash o le obbligazioni”, dice l’analista di Morningstar. “In base alle nostre stime sulla crescita degli utili e dei rendimenti da dividendi gli investitori nei prossimi 13-18 anni saranno in grado come minimo di raddoppiare la loro capacità di acquisto”.
Spunti operativi
In una situazione del genere conviene essere prudenti o orientarsi su asset azionari più rischiosi? Da maggio 2013 si è visto che le azioni più prudenti hanno avuto performance inferiori a quelle più rischiose. “La finanza comportamentale insegna, fra le altre cose, che gli investitori hanno la naturale inclinazione a seguire i trend più recenti”, spiega Coffina. “Per l’operatore più accorto questo significa che le valutazioni più interessanti si trovano nei settori che negli ultimi mesi sono stati messi da parte come le utility, i fornitori di servizi all’industria petrolifera e i beni di consumo difensivi. I segmenti più sopravvalutati sono invece quello tecnologico, quello industriale e quello dei beni di consumo ciclici”.
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