Fondi, il risveglio delle sgr italiane

A novembre, i flussi si dirigono sui fondi bilanciati a cedola e a scadenza. Un fenomeno che caratterizza soprattutto il Belpaese. In Europa, boom degli azionari.

Sara Silano 09/01/2014 | 11:21
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Punti chiave

-Tra i “Bilanciati altro”, dominano i prodotti di Eurizon Capital, Aletti Gestielle e Anima.
-I deflussi dagli obbligazionari sono stati pari a 2,08 miliardi.
-Tra i big europei del risparmio gestito, si sono messi in luce Ubs, JP Morgan e BlackRock.

A novembre, la raccolta dei fondi parla italiano. Secondo l’ultimo Morningstar asset flow report, le categorie che hanno registrato più flussi sono quelle che contengono i fondi a cedola e a scadenza promossi dalle società di gestione del Belpaese. In particolare, la classifica è dominata da prodotti di Eurizon Capital, Aletti Gestielle e Anima, categorizzati come “Bilanciati altro”. Anche tra gli “Obbligazionari altro” figurano nomi italiani nelle prime posizioni: oltre Anima, anche Bcc Risparmio&Previdenza e Arca.

Nel complesso, a livello europeo, gli “Other bond” hanno raccolto 2,18 miliardi di euro e gli “Other Allocation” 1,99 miliardi. Di questi ultimi, 1,78 miliardi sono finiti nei fondi a cedola di Eurizon Capital, Aletti Gestielle e Anima. Si tratta di prodotti molto popolari in Italia, perché funzionano in modo analogo a un’obbligazione, avendo una scadenza e offrendo una cedola periodica.

Le prime 10 categorie Morningstar per flussi a novembre

Il rally tocca i fondi
A novembre, tutte le categorie di bilanciati hanno riscosso successo, con flussi netti stimati per 6,35 miliardi. Il rally delle Borse, però, ha indirizzato gli investitori sugli azionari, che hanno raccolto 8,42 miliardi. Il saldo è positivo anche per i comparti conformi alla direttiva comunitaria Ucits che adottano strategie alternative (+1,67 miliardi). Il reddito fisso, invece, ha subito riscatti superiori alle sottoscrizioni per 2,08 miliardi, penalizzato soprattutto dalle obbligazioni emergenti.

In totale, i fondi a lungo termine hanno registrato flussi netti per 13,86 miliardi. Per contro, i monetari non riescono a sollevarsi dalla fase negativa. I riscatti netti sono stati pari a 8,18 miliardi, facendo scendere il patrimonio a 856 miliardi.

Ancora Europa
Tra gli azionari, gli investitori continuano a preferire le Borse europee e quella giapponese. I flussi netti sono stati rispettivamente di 1,7 e 1,6 miliardi. Bene anche gli azionari internazionali che sono specializzati in titoli ad alto dividendo. La ricerca di rendimenti elevati in un contesto di bassi tassi di interesse, inoltre, ha premiato gli obbligazionari high yield.

Le taglie forti si restringono
A livello di fondi, è stato un altro mese nero per Templeton global bond, che ha sofferto deflussi per 1,03 miliardi, il secondo peggior risultato mai visto in trenta giorni. Il comparto, che ha un Morningstar Analyst rating pari a Silver, ha perso lo 0,15% in novembre, portando la performance da inizio anno a -3% in euro, un risultato superiore alla media di categoria, ma che evidentemente non ha soddisfatto i sottoscrittori. Anche Templeton global total return ha registrato pesanti riscatti.

Le fuoriuscite hanno colpito per il decimo mese consecutivo la medaglia d’oro Pimco Gis total return (-939 milioni) e quella d’argento, Carmignac Patrimoine (-780 milioni). Tra i dieci più grandi fondi europei, solo tre hanno avuto sottoscrizioni superiori ai riscatti. Si tratta di Standard Life Investment global absolute return strategy, il cui giudizio è sotto revisione dopo le dimissioni del responsabile della strategia, Euan Munro; di M&G Optimal income (medaglia d’argento) e BGF global allocation (rating Gold).

Il mese di Ubs
Tra i big europei del risparmio gestito, Ubs è stato quello che ha raccolto di più a novembre (+1,25 miliardi), grazie soprattutto al comparto specializzato in corporate bond in dollari. JP Morgan, invece, ha beneficiato dell’interesse degli investitori per le azioni europee, i fondi bilanciati e gli high yield. Un discorso analogo vale per BlackRock, che in più si è distinto per le sottoscrizioni sui prodotti azionari paesi emergenti, in controtendenza rispetto al trend generale. Sul fronte opposto, Pimco ha continuato a soffrire per i riscatti, che hanno portato il patrimonio in fondi europei a 98,94 miliardi, il livello più basso da ottobre 2012.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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