Punti chiave
- La ragione principale alla base del forte calo degli Etc globali nel 2013 è stata la contrazione del prezzo dell’oro e degli investimenti in Etc auriferi.
- I deflussi dagli altri replicanti, infatti, sono stati piuttosto modesti, con le materie prime maggiormente usate nell’industria, come platino e argento, che hanno mostrato forti afflussi.
- Gli Etc sul petrolio e sul gas naturale tendono a segnalare forti acquisti in scia ai cali dei prezzi e vendite dopo grandi guadagni, poiché gli investitori usano questi strumenti per costruire posizioni tattiche.
- I flussi nel comparto degli Etc agricoli sono stati contrastati: da una parte i forti cali del prezzo del caffè, del mais e del grano hanno attratto acquisti,mentre i prodotti di più ampia esposizione al settore hanno registrato vendite.
Nelle statistiche relative ai flussi globali sugli Etc (Exchange traded commodity) rilasciate da Etf Securities, pesa come un macigno l’annus horribilis dell’oro. I prodotti dedicati all’investimento sul metallo giallo, infatti, nel corso del 2013 hanno perso 49 miliardi di dollari di asset, un record negativo. I replicanti auriferi hanno vissuto l’anno scorso un solo trimestre positivo, il terzo, per poi però scendere nuovamente nei tre mesi successivi, a causa delle attese degli investitori per il piano di allentamento quantitativo della Federal Reserve.
Il patrimonio gestito degli Etc non auriferi, invece, è sceso solo 7 miliardi di dollari, attestandosi nel 2013 a 46 miliardi di dollari americani.Contrariamente a quanto avvenuto per l’oro, le vendite degli investitori hanno rappresentato solo il 9% (circa 606 milioni) del calo totale negli asset dei replicanti di tutte le altre materie prime, mentre le diminuzioni del prezzo del metallo giallo hanno contato per il 91%.
Metalli sì, ma industriali
Secondo il report, gli Etc sul platino e sull’argento hanno invece registrato gli acquisti più elevati nel 2013, mostrando afflussi pari rispettivamente a 1,3 miliardi e 841 milioni di dollari. Gli investitori si sono infatti allontanati dall’oro per spostarsi verso commodity percepite come legate alla ripresa industriale globale. Il palladio, invece, è stato meno popolare nel 2013, con una raccolta netta pari a 18 milioni, rispetto ai 206 milioni del 2012.
Scommessa caffè
A riprova del fatto che i replicanti vengono usati anche per prendere posizioni contrarian, i prodotti dedicati al caffè hanno segnato nel 2013 (particolarmente nella seconda parte dell’anno) i maggiori afflussi di sempre, 203 milioni di dollari, con il valore del caffè arabica ai minimi da sette anni. La macro categoria degli Etc dedicati alle materie prime agricole ha segnato modesti afflussi, con molte differenze al proprio interno. Si va dalla raccolta del caffè, appunto, ai 232 milioni di deflussi registrati dai prodotti diversificati.
La volatilità di petrolio e gas
La seconda commodity per deflussi annuali dopo l’oro è il petrolio. Gli Etc dedicati al greggio hanno lasciato per strada l’anno passato circa 1,6 miliardi di dollari. I numeri totali, tuttavia, mascherano gli alti e bassi osservati durante l’intero anno, con circa il 92% dei deflussi dagli Etc sul petrolio registrati nel primo trimestre e a novembre e dicembre, quando i prezzi si sono impennati, prima in scia ai rischi sulla produzione del Medio Oriente, poi per i cali delle scorte degli Stati Uniti. Stesso discorso per il gas naturale: sebbene per l’intero anno si siano registrate vendite per 687 milioni, le terze più elevate dopo oro e petrolio, i deflussi si sono concentrati nei mesi di marzo, aprile e dicembre.
Ripresa nel 2014, ma resta l’incognita oro
“L’outlook per le commodity nel 2014 dipenderà moto dal quadro macro economico”, scrive nello studio Nicholas Brooks, responsabile ricerca e strategia di Etf Securities. “Se l’attuale forte ripresa globale continuerà, le materie prime diverse dall’oro dovrebbero trarne beneficio. Molti prezzi delle commodity al momento riflettono le attese di forti surplus dell’offerta nel 2014. Una solida crescita della domanda, insieme al rischio di delusione degli investitori per quanto riguarda l’offerta, dovrebbe essere generalmente di supporto per i prezzi e i flussi di investimenti nel 2014”.
L’oro è l’incognita. “Oggi, il prezzo del metallo giallo e il posizionamento degli investitori riflettono un sentiment negativo quasi unanime, in base alle attese di un rialzo dei tassi di interesse reali e di un dollaro americano forte, via via che l’economia degli Stati Uniti si riprenderà. Qualsiasi delusione rispetto a questo scenario probabilmente farà salire il prezzo dell’oro, rendendo il minerale una delle migliori coperture contro il rischio che la ripresa economica americana si indebolisca”.
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