SVB Financial punta a essere la banca delle piccole imprese americane, ma lì si muove su un campo minato. SVB è riuscita negli anni a ricavarsi una profittevole nicchia di mercato focalizzando il suo business sulle star-up e sulle giovani imprese attive nel settore tecnologia e health care.
Le capacità della banca americana nel condurre le aziende nei loro investimenti strategici è ampliamente riconosciuta dal mercato, e questo ha contribuito a rafforzare la sua posizione nel settore. Le aziende percepiscono la miglior qualità dei servizi offerti da SVB e questo permette all’istituto di credito di battere i competitor senza giocare al ribasso sugli spread richiesti sui prestiti. I numeri dei bilanci mostrano come negli ultimi tre anni la società statunitense abbia registrato una crescita media del fatturato superiore al 20% e un rendimento del capitale attorno al 10%.
Più rischi con le piccole imprese
Il business di SVB, però, è molto rischioso. Non solo perché la crescita delle start-up passa per il buon andamento dell’economia del paese, ma anche perché le piccole imprese hanno business molto più vulnerabili rispetto a quelle di più grandi dimensioni. E sebbene gli indicatori finanziari siano sotto controllo, a dimostrazione di una politica del credito volta alla prudenza, a nostro avviso questo è un fattore da tenere in considerazione nel caso di deterioramento del quadro macro.
Le attuali quotazioni di mercato, inoltre, non sono favorevoli. Dopo il rally di Wall Street del 2013 che ha fatto salire il valore di mercato dell’istituto di oltre il 70%, il titolo è ora scambiato a prezzi superiori del 35% rispetto alla nostra valutazione. Gli analisti di Morningstar, che stimano un prezzo obiettivo di 77 dollari per azione, prevedono nei prossimi anni il mantenimento degli attuali livelli di redditività, ma un rallentamento della crescita dei ricavi.
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