VIDEO: Tre idee controcorrente

L’investitore contrarian compra gli attivi non amati. Ecco perché, secondo Andrew Bell (Witan Investment Trust), oggi è il momento di acquistare banche, private equity e mercati emergenti.

Morningstar 06/02/2014 | 10:08
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Emma Wall: Buongiorno e benvenuti. Sono Emma Wall e oggi qui con me c’è Andrew Bell, gestore del Witan Investment Trust, per darci tre consigli d’investimento. Ciao Andrew.

Andrew Bell: Buongiorno.

Wall: Dunque, qual è il tuo primo consiglio d’investimento?

Bell: Noi cerchiamo continuamente posizioni sottovalutate o ancora da scoprire. Una di queste aree che sta tornando sui nostri radar è il settore bancario.

Wall: Un segmento molto controverso.

Bell: Sì.

Wall: Con un timing perfetto, come quello che ha avuto il gestore di hedge fund Crispin Odey, si sarebbero guadagnati molti soldi, ma se si fosse investito subito prima o subito dopo, le perdite sarebbero state ingenti. Perché adesso è il momento giusto?

Bell: Ci si può comportare come il tipico di investitore molto aggressivo, che acquista titoli rischiosi al fondo del ciclo quando il prezzo è estremamente a buon mercato, e che potrebbe fallire, ma i nostri gestori tendono a non farlo. Oppure si può acquistare un settore in cui si respira aria da post sbornia di pessimismo, ovviamente a causa di quanto male le cose sono andate, ma quando le prospettive per l’economia stanno migliorando. Una situazione in cui i costi per le spese inesigibili dovrebbero diminuire, l’attività di prestito sta probabilmente ripartendo, e così via. Credo che questa descrizione sia in linea con l’attuale settore bancario, almeno nel Regno Unito e negli Usa.

C’è stato un forte recupero in alcune delle banche nazionali nel Regno Unito. Uno o due dei nostri gestori stanno seriamente valutando HSBC, ad esempio, un istituto piuttosto esposto all’Estremo oriente, su cui le persone sono diventate molto negative nel corso dell'ultimo anno. Ma il pendolo del mercato azionario tende spesso a muoversi eccessivamente. È una delle poche banche che è riuscita a superare la crisi senza bisogno di aiuti di Stato o una qualsiasi altra forma di salvataggio. E’ un simbolo interessante se vi piace l'idea che qualcosa che era tossica ieri possa essere l’occasione di domani .

Wall: Qual è il secondo consiglio?

Bell: Il Private equity è un’altra area che teniamo sotto osservazione.

Wall: Quando la gente sente dire “private equity” pensa semplicemente “rischio, rischio”. Oppure no?

Bell: Vi è del rischio e bisogna essere sicuri di chi sia il vostro manager, perché questo fa una grande differenza. E poi: a che punto del ciclo si sta comprando, perché il rischio è maggiore in alcuni punti. Il Private equity tende a utilizzare prestiti per finanziare le imprese che supporta. Ovviamente, se avete dei debiti durante una recessione, può essere un disastro. Negli ultimi due o tre anni , la maggior parte di queste aziende ha ripagato i prestiti, perciò crediamo stiano diventando sempre più solide.

Alcuni dei fondi di private equity erano molto conveniente pochi anni fa, a causa di questo tipo di rischi. E sto parlando di strumenti di private equity quotati. Noi non trattiamo strumenti non quotati, in modo da poter comprare e vendere in qualsiasi momento.

Wall: E’ liquido.

Bell: Esattamente.

Wall: Qual è il terzo consiglio?

Bell: Penso che il mercato sia troppo pessimista sui mercati emergenti. Potrebbe essere un po’ presto per dirlo. Ma ricordo tre o quattro anni fa, tutti parlavano della strada dorata verso la Cina. Penso che dopo 10 anni in cui i mercati emergenti sono cresciuti più rapidamente del resto del mondo, alimentando il boom delle materie prime, le persone fossero molto ottimiste.

E ora la gente guarda alla crescita più lenta o ai problemi politici, e sta pensando di ridurre l’esposizione ai mercati emergenti, anche se sono ora a sconto rispetto a quelli occidentali. Credo che il ciclo di questo sentiment potrebbe continuare ancora per un po’, ma che nel prossimo anno o nei prossimi due, i contrarian saranno ricompensati.

Wall: Non c’è appunto questo dibattito sul fatto che un’asset classe che, come hai detto, è cresciuta tantissimo per 10-15 anni, non può continuare a salire così per sempre?

Bell: Gli alberi non salgono fino al cielo, ma la loro crescita dipende dal punto di sviluppo in cui sono oggi. Se si guarda al tenore di vita, che si tratti di standard abitativi, tasso di proprietà dell’automobile e così via, i mercati emergenti sono ben al di sotto di quelli occidentali. E sono sicuro che non sarebbero soddisfatti all’idea che ci sia una legge naturale che dica che non è possibile raggiungere il nostro tenore di vita.

Credo anche che molti paesi in via di sviluppo abbiano fatto così bene perché erano grandi produttori di materie prime. E dal quel punto di vista il frutto è stato spremuto. Le commodity beneficeranno ancora della crescita globale, ma a valori più contenuti di quelli visti in passato.

Quindi, il tema delle commodity è diluito, il che colpisce una o due economie del calibro di Russia e Brasile in particolare. Ma ci sono altre economie che sono riuscite a mascherare una cattiva gestione economica sotto la generale abbondanza di liquidità globale o perché avevano materie prime altamente prezzate. Quindi penso che bisogna essere più stock picker. In media, tutto quel gruppo di titoli azionari dei mercati emergenti era altamente prezzato rispetto alle aree sviluppate. Quattro anni fa era una sorta di premio per la crescita, ma ora invece è a uno sconto. E penso che se si è selettivi sui titoli, ci sia valore.

Wall: Andrew, grazie mille.

Bell: Grazie.

Wall: Sono Emma Wall per Morningstar, grazie per l’attenzione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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