Southwest Airlines continua a macinare utili, ma il mercato sembra dare per scontata la sua capacità di fare profitti. I dati del quarto trimestre, comunicati a fine gennaio, hanno mostrato una crescita del fatturato del 6,1% e un risultato operativo in attivo per il 41esimo anno di fila. Un record assoluto per un settore famoso in Borsa per i bassi indici di redditività del capitale investito. “Il titolo continua a essere scambiato a prezzi superiori alla stima del prezzo obiettivo di 15 dollari per azione”, dice Basili Alukos analista azionario di Morningstar. “La nostra raccomandazione, quindi, è quella attendere quotazioni più convenienti prima di esporsi”.
Il segreto di Southwest
Southwest è una compagnia aerea americana che opera prevalentemente negli Stati che si affacciano sulla costa Occidentale. Il segreto del suo successo sta nella scelta del segmento low-cost, decisione che le permette di godere di basse tasse aeroportuali, dato che vola su aeroporti secondari, e in un eccellente hedging dei costi del carburante. Queste due misure le hanno permesso nel tempo di realizzare un significativo risparmio di risorse che il management ha saggiamente impiegato per finanziare il piano di espansione. Approfittando della crisi del 2008 che ha messo in ginocchio molte compagnie aeree nel mondo, Southwest ha investito nell’acquisto di nuovi slot per il decollo dei suoi aerei e nell’acquisizione della compagnia AirTran (operazione che verrà completata a fine 2014), grazie alla quale si è aperta anche ai mercati internazionali.
Le previsioni degli analisti
I nostri analisti stimano che, anche grazie a questo accordo, la società statunitense sarà in grado di sostenere la crescita del fatturato ad un tasso medio del 5% annuo nei prossimi cinque anni. I maggiori ricavi, uniti alla maggior efficienza prodotta dal rinnovamento della flotta di aerei, dovrebbero inoltre contribuire a far salire il rendimento del capitale dell’azienda dal 5% del 2012 al 9% del 2017. Il destino di Southwest, come quello dei suoi competitor, è legato però a dalle dinamiche di lungo periodo del settore. Dal 2000 a oggi il numero di società che controlla l’80% del mercato si è più che dimezzato, passando da nove a otto compagnie aeree. Tale processo di consolidamento è destinato a proseguire anche nei prossimi anni e promette di allentare la concorrenza sui prezzi risollevando i margini di profitto delle società.
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