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Le nomination per il gestore dell’anno 2014

Ecco i candidati a questo importante riconoscimento che Morningstar assegna ogni anno a livello europeo.

Christopher J. Traulsen, CFA 13/02/2014 | 00:11
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La quinta edizione del Premio gestore europeo dell’anno è alle porte. I vincitori saranno rivelati nella serata di gala della prima giornata della Morningstar European Investment Conference (MEIC) che si terrà ad Amsterdam il 27 marzo.

Presentiamo qui i finalisti di questi prestigiosi Premi, consegnati ogni anno a livello europeo:

Gestore dell’anno Azionario Europa; gestore dell’anno Azionario Internazionale;  gestore dell’anno Obbligazionario Europa.

Le nomination sono elaborate dal team di oltre 30 analisti europei di Morningstar e la selezione è effettuata in base a criteri qualitativi. Sono candidabili solo i manager dei fondi con Morningstar Analyst Rating pari a Gold, Silver o Bronze.

Per avere un Analyst Rating positivo (pari appunto almeno a Bronze), i fondi passano attraverso una valutazione rigorosa  fondata su cinque pilastri.

Gli analisti considerano la qualità del management, l’efficacia del processo, la qualitàdella società di gestione  (incluse le modalità di trattamento di chi investe nei suoi fondi), le performance e i costi.

Secondo il nostro processo di selezione, i gestori finalisti devono aver realizzato ottime performance nel 2013, ma ancora più importanti sono i risultati ottenuti sul lungo periodo.

 

Gestore dell’anno Azionario Europa

Nome del manager: Tim Stevenson

Nome del fondo: Henderson Horizon Pan European Equity; Henderson Euro Trust Plc

Non accade spesso di trovarsi di fronte a un manager in grado di fare gli interessi degli investitori con costanza per oltre due decenni. In effetti, anche i manager di lungo corso stanno diventando una rarità. Il gestore di portafoglio Tim Stevenson è entrato in Henderson Global Investors nel 1986 e da allora si è occupato di azioni europee. Ha gestito da solo il fondo  Henderson EuroTrust Plc dal 1992 e più tardi ha preso anche il controllo di Henderson Horizon Pan European Equities dal suo lancio nel 2001.

Valutiamo positivamente la grande esperienza del manager nell’industria, ma crediamo che sia stato anche capace di metterla a frutto attraverso una profonda conoscenza delle società europee che ha permesso un eccellente sviluppo del processo di investimento.

Malgrado la volubilità dei mercati negli ultimi anni, il suo stile di investimento è rimasto sostanzialmente inalterato. Il focus sulla qualità dei bilanci è parte del suo processo di selezione titoli, basato su un approccio bottom-up, da molto prima della crisi del 2008. Questa filosofia ha portato grandi benefici agli investitori quando i mercati sono crollati nello stesso anno, così come nei successivi periodi di “risk-off”. Questa attenzione alle valutazioni  lo ha aiutato a evitare acquisti in settori difensivi inflazionati. Nel 2013 ha abilmente modificato il posizionamento verso settori ciclici pur senza allontanarsi dai suoi criteri di selezione. Infatti, la maggior parte della sovraperformance  del fondo Henderson Horizon Pan European Equities nel 2013 è attribuibile alla scelta dei titoli. Il fondo ha terminato l’anno collocandosi nel primo decile della Categoria Morningstar Azionari Europa Large-Cap Blend, con un rendimento del 28,5% (calcolato in sterline). Ancor più sorprendente è il rendimento annualizzato del 9% ottenuto dalla data di partenza del fondo nel 2001, che supera in maniera significativa la maggioranza dei concorrenti, nonostante sia stato ottenuto con una volatilità al di sotto della media.

 

Nome del manager: Nicolas Walewski

Nome del fondo: Alken European Opportunities

Nicolas Walewski ha accumulato 20 anni di esperienza negli investimenti. Ha fondato Alken Asset Management nel dicembre del 2005 e ha costruito un team qualificato ma di dimensioni ridotte (composto da cinque analisti settoriali e un co-gestore). Lo stile di investimento di Walewski è piuttosto opportunistico: è interessato alle azioni “dimenticate”, in settori dove tutti o alcuni asset sono sottovalutati dal mercato, o dove crede di avere identificato nuove fonti di crescita dei profitti. Qualunque sia la tesi d’investimento, Walewski predilige società gestite da manager credibili, capaci di realizzare il grande potenziale di redditività del business. Allo stesso tempo cerca di evitare l’esuberanza del mercato. Alla luce delle sue scelte può essere definito a ragione un investitore “contrarian”, come evidenziato dalla decisione  di evitare il recente ciclo di mercato rialzista dei paesi emergenti e delle materie prime. Così facendo, ha costruito una storia fatta di sovraperformance, sia durante la precedente gestione presso Banque Syz (dove era a capo del fondo Oyster European Opportunities) sia ad Alken.

Il fondo Alken European Opportunities si colloca nel primo quartile della Categoria Morningstar Azionari Europa Flex-Cap durante il periodo della sua gestione (fino a dicembre 2013), e nell’ultimo anno fa parte del miglior 10% grazie a un’ottima selezione di titoli nel settore tecnologia. La stewadship di Walewski è evidenziata dalla sua scelta di chiudere questa strategia ai nuovi investitori nel settembre 2013, preservando in questa maniera gli interessi degli attuali sottoscrittori.

 

Nome del manager: Isabel Levy

Nome del fondo: Metropole Sélection

Con più di 20 anni di esperienza nella gestione di patrimoni, Isabel Levy è stata uno dei fondatori di Metropole Gestion nel 2002. Da allora, è stata a capo di un team stabile ed esperto, che adesso è formato da sette manager con una media di 17 anni di esperienza. Questa è la chiave della nostra fiducia, dal momento che l’approccio del team richiede un alto livello di conoscenza e convinzione nelle proprie analisi. Levy e i suoi colleghi cercano azioni sottovalutate a grande e media capitalizzazione e sono pronti a prendere posizioni contrarian.  Per il fondo Metropole Sélection, prodotto di punta della società, costruiscono un portafoglio altamente concentrato di circa 25 titoli, lasciando poco spazio a errori in termini di selezione delle società.

Malgrado i rischi insiti in un portafoglio così ristretto , Levy ha dimostrato le sue capacità diverse volte. Infatti, il Metropole Sélection si colloca nel primo quartile della categoria su un orizzonte temporale di 10 anni (dati a fine dicembre 2013). Tuttavia, ciò è avvenuto, e continuerà certamente ad avvenire in futuro, a fronte di periodi di sottoperformance (2006-2007, 2011), quando lo stile del team non ha pagato. In aggiunta, gli investitori dovrebbero tenere a mente che la concentrazione  del portafoglio, il suo posizionamento sui settori ciclici, e la natura della sua strategia orientata al valore, ha comportato una maggiore volatilità dei rendimenti rispetto ai suoi concorrenti.

In conclusione, Levy ha promosso una solida cultura degli investimenti a Metropole Gestion e ha introdotto una stewardship al di sopra della media, come dimostrato dall’attenzione dedicata alle aree di maggior competenza, cioé le azioni “value” europee.

 

Gestore dell’anno Azionario Internazionale

Nome del manager: Stuart Rhodes

Nome del fondo: M&G Global Dividend

Stuart Rhodes fa parte del team global equity di M&G dal 2005 ed è diventato uno dei manager più importanti in una delle più grandi società di asset management d’Europa in un periodo di tempo relativamente breve. Rhodes ha iniziato a dirigere l’M&G Global Dividend dal suo lancio nel 2008 ed è ora responsabile di uno dei più grandi fondi Global Dividend del mondo, con una massa in gestione superiore ai 10 miliardi di euro.  Non crediamo che la popolarità del fondo sia motivo di preoccupazione, perchè Rhodes ha adottato un processo replicabile su scale diverse, focalizzato su società liquide a grande capitalizzazione, con una lunga storia alle spalle di crescita dei dividendi.  Il gestore bilancia i migliori titoli ad alto dividendo con azioni più cicliche. Questo si traduce in un portafoglio maggiormente  diversificato rispetto ai fondi concorrenti, che tendono a concentrarsi sul dividend yield relativo e su settori difensivi. Apprezziamo questo approccio olistico che lo distingue dai concorrenti, che ha prodotto rendimenti al di sopra dei fondi omologhi negli anni seguenti al lancio, riuscendo ad ottenere un dividend yield superiore all’indice MSCI All Country World index. Il buon andamento del fondo si è mantenuto nel 2013 (+20% di performance),  superando agevolmente l’indice e la Categoria Morningstar Azionari Globali – Reddito. La costanza dei rendimenti durante le diverse fasi del mercato, alcune delle quali non particolarmente favorevoli per questo tipo di strategie,  è la conferma della qualità di Rhodes come gestore.

 

Nome del manager: J. Kristoffer C. Stensrud & Team

Nome del fondo: Skagen Kon-Tiki

Nel 2013 il veterano degli investimenti Kristoffer Stensrud  ha avuto ancora una volta un anno stellare,  superando i propri concorrenti di 10,6 punti percentuali (performance calcolate in euro). Mentre il 2013 può essere considerato un anno eccezionalmente positivo, non è sorprendente vedere Stensrud  sovraperformare il proprio benchmark, cosa avvenuta in ben 19 degli ultimi 20 anni.

E’ a capo del fondo Skagen Kon-Tiki dal suo lancio nel 2002 e sotto la sua gestione è stato capace di battere i suoi concorrenti più bravi di oltre un punto percentuale all’anno durante i 10 anni terminati il 31 dicembre 2013. Stensrud ha un altro tratto che ci piace vedere in un manager: un investimento personale considerevole, che aiuta ad allineare i suoi interessi a quelli degli investitori.

Il fondo ha un team estremamente capace di quattro co-manager che lavorano a fianco di Stensrud e che si appoggiano sul più ampio team di gestori di SKAGEN. Come è tipico all’interno di questa società, i gestori del Kon-Tiki hanno pochi vincoli, il più importante  dei quali è un investimento minimo del 50% in azioni di mercati emergenti. Il loro approccio opportunistico e per certi versi contrarian li spinge a ricercare titoli  considerati a sconto. Questo comporta l’assunzione di posizioni in società poco seguite o poco amate da altri gestori. Mantenendo questo stile, usano efficacemente la flessibilità a disposizione per ricercare società dei mercati sviluppati, ma l’attenzione è sempre rivolta ai paesi emergenti. In ogni caso, la maggior parte della sovraperformance generata nel 2013 è venuta dall’esposizione verso gli emerging, in partcolare da azioni privilegiate di aziende sudcoreane e titoli ordinari cinesi. L’approccio comporta rischi considerevoli, ma è difficile immaginare qualcuno capace di eseguirlo meglio di quanto abbia fatto Stensrud nel corso degli anni.

 

Nome del manager: Vincent Strauss and Wojciech Stanislawski

Nome del fondo: Comgest Growth Emerging Markets, Magellan

Vincent Strauss e Wojciech Stanislawski sono esperti dei mercati emergenti, essendo entrati in Comgest rispettivamente nel 1994 e 1999. Una tale stabilità è un punto di forza della società, il cui team di gestione sui mercati emergenti composto da 17 tra manager e analisti lavora in maniera collegiale. I manager sono basati a Parigi e hanno uffici a Hong Kong, Singapore e Mumbai. Strauss and Stanislawski si distinguono per il loro rifiuto a scendere a compromessi nei confronti degli stringenti criteri di investimento, riassumibili in Qualità e Crescita (in quest’ordine). In tal modo, non investono in settori altamente ciclici e hanno evitato le banche ben prima del disastro del 2007-2008. Entrambi i manager hanno personalmente investito  nel fondo,  considerando gli investitori come partner a lungo termine piuttosto che una fonte di crescita delle masse monetarie in gestione. Hanno anche scoraggiato la raccolta, quando avevano il timore di un “surriscaldamento” dei mercati emergenti. Durante la loro lunga gestione si sono costruiti un invidiabile track record di sovraperformance. I risultati dell’anno scorso sono un’ulteriore  conferma della eccezionale efficacia dimostrata da questa strategia durante periodi difficili. Mentre la maggior parte dei concorrenti ha fatto registrare perdite, entrambi i fondi hanno concluso il 2013 in territorio positivo, evidenziando l’ottimo processo di investimento utilizzato dal team.

 

Gestore dell’anno Obbligazionario Europa

Nome del manager: Michael Krautzberger

Nome del fondo: BGF Euro Bond

Michael Krautzberger è entrato in BlackRock nel 2005, portando con sè un ricco bagaglio di esperienza, avendo passato i precedenti 15 anni a dirigere fondi obbligazionari globali ed europei presso Union Investment e DWS. Come responsabile del reddito fisso europeo, ha applicato efficacemente il suo approccio di investimento attento al rischio a un ampio spettro di strategie obbligazionarie europee. Inoltre, ha fatto buon uso delle risorse messe a disposizione dal nutrito team di gestori e analisti obbligazionari di BlackRock, che forniscono un inestimabile contributo  al processo.

Krautzberger crede in un approccio attivo, diversificato in termini di singole emissioni e di strategie di investimento, che riesca allo stesso tempo a cogliere le opportunità del mercato non appena se ne creano. Al cuore del processo ci sono scommesse sul valore relativo dei titoli, ma il manager fa anche uso di altre strategie più tradizionali, come i posizionamenti in termini di duration, settore, paese ed emittenti. Da quando ha assunto l’incarico questo approccio lo ha portato ad aggiungere valore attraverso le diverse fonti di alpha. Il fondo ha ottenute ottime performance, collocandosi nel primo o secondo quartile della Categoria Morningstar Obbligazionari Diversificati EUR in tutti gli anni della sua gestione (dal 2006 al 2013). La superiorità dei rendimenti aggiustati per il rischio ottenuta su  un orizzonte temporale di lungo periodo è la testimonianza della forza del processo e dell’abilità del manager.

 

Nome del manager: Mikael Lundström

Nome del fondo: Evli Corporate Bond; Evli European High Yield

Gli investimenti nelle obbligazioni societariehanno preso piede in Finlandia solo dopo l’adozione dell’euro nel 1999. Mikael Lundström può essere considerato un pioniere in questo mercato. E’ stato fondamentale nel progettare il processo adottato dal fondo Evli Corporate Bond, che ha guidato dal suo lancio nel settembre 1999. Come prova della sua competenza, l’Evli Corporate Bond ha battuto i suoi concorrenti della Categoria Morningstar  Obbligazionari EUR per 13 anni su 14, sovraperformando la categoria di 1,67 punti percentuali  su base annua, sebbene sopportando un rischio di credito maggiore (il benchmark include un 25% di esposizione a obbligazioni high yield). Evli ha lanciato il fondo Evli European High Yield per Lundström nel 2001 e si è costruito anche lì un track record invidiabile come investitore high yield, sovraperformando la Categoria Morningstar Obbligazionari High Yield  EUR dell’1,6% annualizzato.

Nel tempo, Lundström ha costruito un team di sei professionisti competenti. Il successo di entrambi i fondi si basa sull’esecuzione di un rigoroso processo di selezione dei titoli che focalizza l’attenzione sulla sostenibilità di lungo termine del business oggetto di analisi. Il processo porta Lundström ad allontanarsi sensibilmente dal benchmark in termini di esposizione a singoli emittenti, settori e paesi. A complemento di questo approccio bottom-up  vi sono le previsioni sui mercati del manager, frutto della sua lunga esperienza di investimenti. Questa combinazione si  è vista nuovamente nel 2013, quando Lundström ha mantenuto il rischio di credito del fondo Evli Corporate Bond al di sopra della media, con un sovrappeso consistente di titoli high-yield ed emissioni prive di rating, mentre il rischio di tasso si è mantenuto al di sotto dell’indice di riferimento. Entrambi i posizionamenti hanno beneficiato gli investitori.

 

Nome del manager: Richard Klijnstra & Team

Nome del fondo: Kempen (Lux) Euro Credit

Richard Klijnstra e il suo team hanno gestito il fondo Kempen Euro Credit dal maggio 2008. Durante questo periodo hanno instaurato un track record eccezionale. Klijnstra (15 anni di esperienza) è alla guida del team e, insieme a Alain van der Heijden (12 anni di esperienza) e Rik den Hartog (sei anni di esperienza) ,fa parte del Comitato di Investimenti. Sia  Den Hartog che Van der Heijden hanno fatto parte del team del Kempen Euro Credit per quasi tutta la loro carriera. La squadra è esclusivamente dedicata all’investimento in emissioni Investment Grade e consiste di sette manager/analisti con esperienza media di 11 anni. Ciascun membro è direttamente responsabile del portafoglio. Il team è coeso e mostra un buon mix tra esperienza e formazione. Tutti i manager hanno personalmente investito nel fondo e i bonus sono legati a obiettivi di performance di lungo termine, allineando i loro interessi con quelli degli investitori.

L’approccio è trasparente, diretto  e  attento ad aggiungere valore attraverso un’allocazione top-down (in termini di settore ed esposizione al beta) e a una selezione bottom-up all’interno di un budget di rischio limitato. Il team fa uso di analisi sul credito effettuata all’interno della società. Per la gestione del rischio, preferiscono piccole scommesse diversificate su tutto lo spettro di potenziali driver di performance.

Dal maggio 2008, il fondo è stato in grado di battere regolarmente il benchmark (Iboxx EU Corporates TR) e la media di categoria con un margine relativamente ampio, riuscendo al contempo a contenere i rischi. Il team ha mostrato capacità di generare alpha sia in mercati al rialzo che al ribasso, attraverso posizionamenti in termini di beta, di allocazione settoriale e di selezione degli emittenti in un ampio insieme di settori.

A nostro avviso, il track record eccezionale e la stabilità unita alla qualità del team sono i principali esempi della forte cultura di investimento presente a Kempen Capital Management.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Christopher J. Traulsen, CFA  Christopher J. Traulsen, CFA, is a senior analyst with Morningstar.com. He would like to hear from you, but cannot give financial advice.

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