China Construction Bank non teme la competizione

Nonostante le riforme promesse da Pechino, la banca cinese continuerà a sfrutttare a suo vantaggio la scarsa concorrenza nel settore. Il titolo è ancora scontato dal mercato e garantisce un elevato dividend yield. 

Francesco Lavecchia 25/02/2014 | 14:14
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Si diradano le nubi sul futuro di China Construction Bank (CCB). Gli analisti di Morningstar, che riconoscono alla banca cinese una forte posizione di vantaggio rispetto ai competitor, vedono un miglioramento nella qualità delle attività in bilancio e sono convinti che il consolidamento dell’economia del Paese lasci ben sperare per il futuro andamento dei suoi conti. Inoltre, l’ultimo Congresso del Partito Comunista ha chiarito come le tempistiche per la liberalizzazione del “deposit rate” (la quota massimo dei prestiti elargibile dalla banca in rapporto all’ammontare dei suoi depositi) saranno più lunghe di quanto inizialmente previsto, e questo dà la possibilità ai primi quattro istituti di credito del Paese di mantenere la propria posizione di vantaggio competitivo all’interno del settore.

Migliora la stabilità finanziaria
Il mercato, però, non sembra aver adeguatamente valutato i passi in avanti fatti da CCB e continua a scontare il suo titolo del 25% circa rispetto al nostro prezzo obiettivo che è di sette dollari di Honk Kong per azione.  “Negli ultimi anni il miglioramento della stabilità finanziaria di China Construction Bank è stato evidente: il rapporto dei prestiti garantiti da collaterale è cresciuto dal 26% al 53%, il Core Tier 1 (il rapporto tra il capitale sociale della banca e l’ammontare degli asset rischiosi) è salito al 10,87%, mentre l’ammontare dei prestiti insoluti si è mantenuto al di sotto della media del settore”, dice Iris Tan analista azionario di Morningstar. “Nonostante i conti dimostrino che il margine di interesse (differenza tra i ricavi e costi per interesse della banca) stiano tenendo, le nostre prospettive evidenziano però un loro progressivo deterioramento dal 2,71% del 2012 al 2018 nel 2018”.

Scarsa competizione
Il sistema bancario cinese è ancora poco maturo. Lo Stato è il principale azionista delle prime quattro banche del paese, le quali detengono quasi il 50% dei depositi raccolti e il 45 % dei prestiti concessi complessivamente. Questo riduce al minimo la concorrenza tra le istituzioni finanziarie e limita l’ingresso di operatori stranieri. China Construction è la seconda banca del paese e questo le ha permesso di costruirsi un vantaggio competitivo grazie ai suoi bassi costi di deposito. La liberalizzazione del mercato, sebbene sia destinata a concretizzarsi in tempi molto lunghi, aumenterà la competizione nell’industria del credito, ma i margini di crescita dell’economia cinese sono ancora enormi. Il tasso di indebitamento delle famiglie cinesi e le condizioni di vita nelle aree rurali sono ancora molto bassi e lasciano ampi margini di progresso per il settore bancario.

 

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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