C.H. Robinson sta pagando in Borsa i riflessi di un negativo quarto trimestre, ma il suo posizionamento all’interno del settore è tale da proteggerla da congiunture di mercato sfavorevoli e da garantirle elevati rendimenti del capitale anche nel futuro. L’azienda americana è attiva nel settore dei trasporti come intermediario tra il cliente che chiede il servizio e il vettore che materialmente si occupa della mobilitazione della merce. Essa, infatti, non possiede mezzi di sua proprietà, ma si avvale di una rete di oltre 53.000 operatori in tutto il mondo, offrendo anche servizi di logistica (che rappresentano però una piccola parte del suo fatturato).
Settore virtuoso
C.H. Robinson vanta un elevato potere contrattuale sia nei confronti dei vettori sia delle aziende. Per i primi è molto preziosa in quanto riesce ad aggregare la frammentata domanda di servizi di trasporto, permettendo loro di massimizzare l’efficienza dei viaggi. Per i secondi, invece, riduce in maniera sensibile i costi di poiché grazie al suo numeroso portafoglio clienti riesce a mobilitare elevati volumi di merce. Un altro elemento distintivo per il gruppo statunitense è la sua capacità di poter offrire un approccio chiamato multi-modale (cioè attraverso diversi mezzi di trasporto). Questa soluzione, che è destinata a prendere piede anche grazie al miglioramento dei servizi su rotaia e alla variabilità dei costi del carburante, è particolarmente gradita alle aziende in quanto permette loro di poter movimentare la merce per lunghe tratte avendo un unico interlocutore.
Le previsioni degli analisti
I nostri analisti si aspettano che C.H. Robinson continui anche nei prossimi anni a guadagnare fette di mercato ai danni delle società di trasporto e stimano che il fatturato cresca al tasso medio annuo del 7,7% fino al 20. L’elevata profittabilità dell’attività di intermediazione nei trasporti avrà l’effetto di attrarre un numero sempre maggiore di operatori, anche di piccole dimensione, e questo rischia alzare la concorrenza sui prezzi a danno del margine industriale. Sulla base di queste presupposti la stima del prezzo obiettivo è di 66 dollari per azione che vale all’azienda statunitense un rating di quattro stelle.
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