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La Crimea tiene sulle spine i mercati

Crescono le tensioni dopo il referendum della regione sul Mar Nero ma i listini di Eurolandia non sembrano volersi fare condizionare. Piazza Affari parte in rialzo a +0,95%. Negativi i mercati asiatici. Tokyo cede lo 0,35%. 

Francesco Lavecchia 17/03/2014 | 09:51
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ottava, gli indici della regione continuano nel loro andamento al ribasso a causa delle tensioni internazionali, a seguito del referendum in Crimea, e ai dubbi circa le prospettive di crescita della Cina. Il 95% degli elettori della regione sul Mar Nero ha votato per la secessione dall’Ucraina e l’annessione alla Russia. Le diplomazie internazionali si erano già schierate contro il ricorso alle urne e ora si aspetta di capire che tipi di sanzioni economiche gli Stati Uniti e l’Unione europea vorranno infliggere a Mosca.

Aumenta, poi, il numero della banche d’affari che dopo gli ultimi deludenti dati macro ha tagliato le stime di crescita dell’economia della Cina. A Hong Kong l’indice Hang Seng ha ceduto lo 0,25%, mentre lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,96% sulla scia del deprezzamento dello yuan. Al Nikkei, invece, non è bastato l’indebolimento dello yen e ha chiuso a -0,35%.

Occhi ai bancari
Avvio in rialzo per i listini di Eurolandia. In mattinata si incontrano i ministri degli esteri nell’Unione europea per decidere le sanzioni nei confronti della Russia, la quale, dopo il voto del referendum in Crimea, ha provveduto a schierare oltre 60mila uomini lungo il confine con l’Ucraina. La partita a scacchi è iniziata e i mercati continueranno a monitorare le mosse delle due parti. A Piazza Affari il Ftse Mib segna +0,95%.

Sugli scudi i titoli del comparto bancario capeggiati da Unicredit. Il presidente della Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini, ha dichiarato che gli istituti italiani beneficerebbero dell’acquisto dei crediti delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione in vista dell'Asset Quality Review. Ancora in difficoltà, invece, il comparto del lusso. Lo spread si mantiene attorno ai 180 punti base. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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