Partenza in rialzo per i listini di Wall Street. L’indice S&P 500 si è riportato a un passo dai 1.900 punti salendo dello 0,56%. Gli operatori sembrano essersi messi alle spalle i timori per un innalzamento anticipato dei tassi d’interesse da parte della Fed e sono tornati a guardare i dati macro e le valutazioni delle stock. Ieri l’indice che misura le condizioni delle imprese a cura della Federal Reserve di Filadelfia è salito oltre le attese e anche il leading indicator, che misura lo stato di salute dell’economia Usa in generale, ha mostrato segnali incoraggianti. Gli analisti sono convinti che gli indici di mercato continueranno a salire fino a quando l’economia americana mostrerà segnali di miglioramento.
In rialzo i minerari
Le Borse di Eurolandia hanno chiuso in rialzo. Gli investitori cercavano conferme sul rafforzamento dell’economia globale e i dati di questi ultimi due giorni hanno dato risposte positive. Dopo gli aggiornamenti sulla congiuntura negli Usa, oggi è stata la volta dell’Europa, la cui fiducia dei consumatori ha registrato una crescita superiore alle attese. In forte rialzo il comparto minerario, trainato dall’aumento del prezzo delle commodity. Elevato anche il volume delle transazioni a causa della scadenza dei principali contratti trimestrali di future e opzioni. Il cambio euro/dollaro è salito a ridosso di 1,38, mentre lo spread dei Btp decennali si è mantenuto sotto quota 178 punti base.
Balzo di Unipolsai
Milano ha chiuso in negativo. Il Ftse Mib ha registrato un -0,58% nonostante la buona intonazione del comparto finanziario guidato dal balzo di UnipolSai, che ha riportato risultati superiori alle previsioni degli analisti ed ha annunciato la distribuzione di un monte dividendi da 550 milioni di euro. Ancora in rosso il settore del lusso, appesantito dalle vendite su Yoox e Ferragamo. Male anche Finmeccanica, che sembra non aver beneficiato del miglioramento del comparto manifatturiero in Italia nel mese di gennaio. L’Istat ha annunciato che il fatturato del settore è aumentato dell’1,2% rispetto a dicembre anche grazie alla crescita della domanda interna.
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