Seduta positiva per i listini asiatici che ormai non si lasciano più impressionare dai dati negativi dell'industria cinese. La lettura preliminare dell'indice Pmi del settore manifatturiero ha registrato nel mese di febbraio un calo superiore alle attese e questo, dicono gli analisti, per un ulteriore debolezza della domanda interna. Gli operatori sembrano aver incorporato nelle loro valutazioni il rallentamento dell'economia del dragone e questi passi falsi non impattano come in passato sull'andamento delle contrattazioni.
Tokyo guadagna l'1,77%
I listini cinesi hanno chiuso in rialzo per il secondo giorno consecutivo sulla spinta delle speculazioni circa una possibile accelerazione del Governo di Pechino nei suoi interventi a sostegno dell'economia. Shanghai è salita dello 0,91%, mentre Hong Kong ha segnato +1,91%. A Tokyo l'indice Nikkei ha guadagnato l'1,77%. Dopo la pausa di venerdì, in occasione della festività nazionale, gli investitori sono tornati a riposizionarsi sul mercato giapponese sulla spinta dei positivi dati macro degli Usa e del deprezzamento dello yen.
Finmeccanica in rialzo
Avvio negativo sulle principali piazze finanziarie del Vecchio continente. In attesa del dato relativo alla lettura preliminare dell’indice Pmi manifatturiero e dei servizi per i paesi dell’area euro, gli operatori si fanno condizionare dalle tensioni politiche in Crimea. La Russia, infatti, continua ad avanzare occupando gli ultimi territori della regione che ancora battono bandiera Ucraina.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna -0,20%. In rialzo Finmeccanica che, secondo indiscrezioni giornalistiche, avrebbe ricevuto almeno quattro offerte per Ansaldo Sts. Bene anche Banca Mps e Banco Popolare. Prese di profitto su Unipolsai. Spread stabile attorno ai 178 punti base. L’euro si riporta sopra quota 1,381 sul dollaro.
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