Cosa resta degli sconti

Le valutazioni salgono e l'equity diventa sempre più rischioso. Ma alcune situazioni macro delicate continuano a creare occasioni di acquisto. La lente va sul comparto energetico e sugli staples. Cautela con la tecnologia. 

Marco Caprotti 01/04/2014 | 15:47
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Le valutazioni azionarie sono troppo alte. Meglio giocare in difesa andando a caccia di opportunità di acquisto. E’ questo, in sintesi, il risultato dell’outlook di mercato per il secondo trimestre del 2014 degli analisti di Morningstar. “Le piazze finanziarie hanno in gran parte recuperato il momento difficile attraversato a gennaio”, spiega Lauren Adams, responsabile dell’analisi settoriale di Morningstar. “La valutazione media dei titoli che copriamo con le nostre ricerche è, mediamente, superiore – anche se di poco – ai nostri obiettivi di prezzo. In una situazione di questo tipo bisogna andare a caccia delle cosiddette buying opportunity che si creano quando ci sono momenti di instabilità a livello macroeconomico. In quest’ottica i titoli più interessanti si trovano nel comparto energetico e in quello dei beni di consumo voluttuari. In entrambi i casi, comunque, occorre orientarsi su nomi di qualità”.

A livello geografico, i titoli di Stati Uniti ed Europa trattano a valori pari al 106% rispetto ai fair value assegnati da Morningstar. L’Asia, invece, anche grazie al rallentamento della Cina ha uno sconto di circa l’8% segnando un deciso passo indietro rispetto alle valutazioni esagerate di 12 mesi fa.

Le situazioni sensibili
Dando un’occhiata ad alcune situazioni che si stanno sviluppando in diverse regioni del mondo viene da dire che gli scossoni a livello congiunturale non dovrebbero mancare. Ad esempio la situazione di tensione politica in Turchia e la crisi fra Ucraina e Russia. “E’ vero che questi paesi rappresentano una goccia nel mare dei mercati internazionali. Quello che sta succedendo in quelle regioni, tuttavia, ha fatto crescere le preoccupazioni sui ritmi di crescita dei mercati emergenti che, in passato, sono stati una buona fonte di reddito per le grandi multinazionali”, dice Adams. La situazione critica degli emergenti è stata peggiorata dalla decisione della Federal Reserve di ridurre le iniezioni di liquidità all’economia Usa. Una scelta che è stata letta come un segnale di rafforzamento della prima economia mondiale e che ha spinto gli investitori a tornare a puntare sull’America.

Resta comunque il fatto che la regione dovrà fare a meno del carburante che in questi anni le ha permesso di camminare”, dice l’analista di Morningstar. “Inoltre bisogna ancora capire quali effetti ha avuto – anche sui bilanci aziendali - la forte ondata di maltempo che ha colpito gli Usa all’inizio dell’anno”. Nonostante tutti questi fattori di incertezza il mercato ha ritrovato un atteggiamento bullish e si sono visti molti investitori con un rinnovato appetito per il rischio.

Le scelte operative
“In questi casi vale il mantra di Warren Buffett secondo cui è meglio avere paura quando gli altri sono avidi e diventare ingordi quando gli altri sono spaventati”, spiega Adams. “La situazione dei mercati emergenti ha creato ottime opportunità di investimento. E’ vero che la situazione nel breve termine può far venire qualche patema d’animo, ma aziende come Unilever e Coca Cola sono ben posizionate per cogliere la domanda di beni di consumo di marca che, nel lungo periodo arriverà da queste zone”.

La ripresa dei mercati, comunque, può essere l’occasione per fare un po’ di pulizia nel portafoglio. “In casi come questi è meglio portare a casa un po’ di profitti e mettersi in tasca il capitale che può servire per altri investimenti”, dice l’analista di Morningstar. “Ad esempio, in questo momento non siamo molto ottimisti per quanto riguarda il settore tecnologico che sembra arrivato a una fase di stallo per quanto riguarda i processi di innovazione e i cui titoli sono trattati a prezzi troppo alti. Chi volesse comunque diversificare con l’hi-tech farebbe bene a orientarsi su aziende con un grande vantaggio competitivo come Ibm e Cisco”. Chi è in cerca di vere occasioni deve invece guardare al comparto energetico. “I titoli di questo segmento hanno uno sconto medio del 3% rispetto ai nostri obiettivi di prezzo”, spiega Adams. “Le azioni più interessanti sono Ultra Petroleum, Devon Energy, Denbury Resources, Energy Transfer Partners e Tesoro”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Coca-Cola Co62,55 USD0,16Rating
Devon Energy Corp30,77 USD0,82Rating

Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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