Seduta negativa per i listini asiatici che interrompono una striscia di otto risultati positivi di fila. La più lunga da inizio anno. A pesare sull'andamento delle contrattazioni è stata la cattiva intonazione del comparto tecnologico, penalizzato dalle forti vendite che hanno colpito le big americane del settore come Google e Facebook. In difficoltà anche i minerari, che invece hanno pagato il calo del prezzo delle commodity. A Tokyo l'indice Nikkei ha ceduto l’1,69% in seguito all’apprezzamento dello yen nei confronti del dollaro (nonostante gli analisti ipotizzino un ulteriore sforzo da parte della Bank of Japan per aumentare la liquidità nel sistema). Il rafforzamento della valuta ha quindi fatto scattare le vendite sui titoli nipponici maggiormente esposti al mercato Usa. Hong Kong ha chiudo a -0,69%, mentre la Borsa di Shanghai è rimasta chiusa per festività.
Industriali deboli a Piazza Affari
Avvio negativo anche sulle principali piazze finanziarie del Vecchio continente. La lunga scia di risultati positivi messi a segno nei giorni scorsi, insieme alle forti vendite registrate a Wall Street nella seduta di venerdì, fanno propendere gli operatori per delle prese di beneficio.
In ribasso Francoforte, nonostante l’indice della produzione industriale tedesca nel mese di febbraio abbia superato le attese degli analisti. Male anche Piazza Affari che segna -1,13% appesantita dal negativo andamento degli industriali Pirelli, Stm e Finmeccanica. In difficoltà anche Azimut e Banca Pop Emilia Romagna. Spread stabile attorno ai 160 punti base. Euro il leggero rialzo sul dollaro a quota 1,371.
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