Il calo dei consumi nel Vecchio continente e il caro euro pesano sui conti di Danone, ma i mercati emergenti continueranno a sostenere la crescita del gruppo alimentare francese. I dati dell’ultimo trimestre hanno evidenziato un calo del 3% del fatturato, sul quale ha inciso in maniera determinante l’effetto dell’apprezzamento della moneta unica.
“Ogni ulteriore apprezzamento della valuta si ripercuoterà sul futuro andamento dei ricavi”, dice Erin Lash analista azionario di Morningstar. “Nel lungo periodo la scelta di Danone di riposizionare il suo portafoglio prodotti a favore di quelli orientati al benessere e alla salute dovrebbe dare risultati, dato che ci aspettiamo che i consumatori si muovano progressivamente anche loro in questa direzione”.
Le previsioni degli analisti
Per i prossimi cinque anni i nostri analisti ipotizzano una crescita media del fatturato del gruppo francese attorno al 5%, mentre i margini di profitto dovrebbero mantenersi stabili (con il margine operativo attorno al 13%) nonostante la concorrenza dei colossi dell’alimentazione come General Mills, Coca Cola e Nestle. Il management dell’azienda, inoltre, ha intrapreso una politica di razionalizzazione dei costi operativi che prevede una riduzione del personale in Europa e un risparmio complessivo di circa 200 milioni di euro nei prossimi due anni.
E questo dovrebbe contribuire a mantenere il livello di profittabilità al di sopra della media del settore. In base a queste stime i nostri analisti valutano il titolo 55 euro, un prezzo sostanzialmente in linea con le attuali quotazioni di mercato e che dovrebbe indurre gli investitori a mantenere un atteggiamento prudente in attesa di ulteriori ribassi.
Titolo da non perdere di vista
Danone, comunque, è da tenere in considerazione in ragione del suo forte posizionamento all’interno del comparto alimentare e per la sua forte esposizione ai mercati emergenti. Il gruppo francese, infatti, genera un fatturato superiore ai 20 miliardi di euro e negli anni ha sempre mostrato la capacità di crescere sia nei volumi di vendita che nei ricavi attraverso l’allargamento della sua gamma di prodotti (che ora vanno da quelli derivanti dal latte, alle acque in bottiglia, a quelli per la nutrizione) e alla capacità di alzare i prezzi. Il 50% del suo giro d’affari, inoltre, è prodotto sui mercati emergenti e questo gli assicura un enorme potenziale di crescita nel lungo periodo.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.