Valerio Baselli: Buongiorno. Siamo alla Morningstar Investment Conference Europe, che quest’anno si tiene ad Amsterdam, e sono in compagnia di Bruno Bertocci, responsabile investimenti sostenibili per UBS Global Asset Management.
Buongiorno dott. Bertocci e grazie di essere qui.
Bruno Bertocci: Grazie.
Baselli: L’idea generale che molti investitori hanno, specialmente in paesi come l’Italia, è che la finanza sostenibile o responsabile sia più un’opera di bene o un qualcosa per idealisti, piuttosto che una vera attività d’investimento, nonostante molti studi dimostrino invece il contrario. Come si può cambiare questa mentalità secondo lei?
Bertocci: Secondo me la mentalità cambierà, perché negli anni passati gli investitori che guardavano a questo campo prendevano in considerazione parametri di esclusione, c’erano società in cui non si voleva investire. Ma adesso esiste un insieme di informazioni non finanziarie, ma che ormai fanno parte dell’attività di analisi e del modo di concepire il portafoglio. E si capisce anche dagli studi accademici che queste attività alla fine portano a buoni rendimenti. L’idea che sia quindi un’attività fringe, marginale, sta cambiando perché ci sono standard e schemi per queste informazioni non finanziarie, e dunque io penso che fra dieci anni tutti guarderanno questi dati.
Baselli: Ci può fare un paio di esempi concreti di società che avete scelto, su cui avete investito proprio perché sostenibili, e che vi hanno dato dei buoni risultati finanziari negli ultimi anni?
Bertocci: Certamente, ma bisogna capire che una società responsabile è una società che fa soldi. Non si tratta di attività satellite, ma centrali. Noi analizziamo le società dal punti di vista dello shareholder (portatore di interesse ndr), perché se la ditta riduce l’uso di energia o di materieli inquinanti lo fa perché è un modo di rendere la ditta più efficiente. Gli impiegati non sono un costo, ma veramente un bene, è da lì che viene la proprietà intellettuale.
Ci sono tanti esempio. Nel campo delle biotecnologie, abbiamo avuto grande successo con Pharmasset, una ditta americana che ha curato l’epatite. L’azione ha guadagnato moltissimo, perché è un risultato finanziario, non è un’attività casuale. E’ proprio quello che si cercava di fare.
Baselli: Per chiudere, ultimamamente si sente parlare di bilancio sociale o di integrated report. Un qualcosa che dovrebbe interessare le aziende di tutto il mondo, è un progetto internazionale. Ci spiega che cos’è e perché è importante implementarlo?
Bertocci: E’ importante sotto due punti di vista, secondo me. Noi guardiamo ai dati finanziari perché ci sono le regole di contabilità, e quindi sappiamo che questi dati sono corretti. E quando ci sono degli standard sui dati di sostenibilità, come il Sustainability Standards Board, dati non finanziari che spiegano l’attività Esg, di sostenibilità aziendale e di governance, arrivano ad avere lo stesso livello di precisione. È questo che rende questo campo così interessante e importante, fra dieci anni si guarderanno i dati finanziari e questi altri dati alla stessa maniera.
Baselli: Grazie mille al dottor Bertocci.
Bertocci: Grazie a lei.
Baselli: Per Morningstar, Valerio Baselli, grazie per l’attenzione.
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