Seduta in ribasso per i listini asiatici. A incidere negativamente sull’andamento delle contrattazioni sono state le deludenti trimestrali di importanti market mover. A Tokyo l’indice Nikkei ha ceduto lo 0,98% nonostante il dato sulle vendite al dettaglio nel mese di marzo abbia superato le attese degli analisti. In ribasso anche i listini cinesi. Lo Shanghai Composite ha fatto segnare -1,62%, mentre l’Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,41%. Oltre ai timori degli analisti sul futuro andamento degli utili societari, continua a pesare la minaccia che l’imminente sbarco di nuove società in Borsa possa far scattare forti vendite sui titoli già quotati.
Europa positiva
Avvio positivo sulle principali piazze finanziarie del Vecchio continente. In una giornata avara di aggiornamenti macro, a tenere banco tra gli operatori sono ancora una volta le voci di possibili operazioni di M&A. L’interessamento di Pfizer per AstraZeneca continua a mantenere sulle spine il settore farmaceutico, ma le operazioni di acquisizione riguardano anche altri settori come quello energetico, dove General Electrics e Siemens sembrano intenzionati a contendersi la divisione energetica dell’azienda francese Alstom. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna +0,4% grazie ai rialzi di Mediaset e Fiat. Quest’ultima beneficia delle speculazioni circa la possibilità che il Governo brasiliano stanzi a breve nuovi incentivi per l’acquisto di nuove autovetture. In difficoltà, invece, i titoli del settore energetico, con Eni e Saipem a guidare i ribassi. Sul fronte del debito sovrano, avvio negativo per lo spread che si riporta a quota 163 punti base, mentre la moneta unica resta sostanzialmente invariata nei confronti del dollaro (1,383).
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