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La crescita Usa delude le Borse

Il Pil americano non si muove e frena Wall Street. L’Europa si innervosisce. Pesano le trimestrali di alcuni finanziari. Milano perde lo 0,88%. Scendono le banche. Sale Telecom. 

Marco Caprotti 30/04/2014 | 17:49
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Wall Street sta viaggiando con il segno meno. Colpa della più debole crescita del Pil americano da tre anni. Nel periodo da gennaio a marzo, l’economia Usa non si è praticamente mossa. Le stime parlavano di un rialzo dell’1,1%. Gli investitori nel frattempo continuano a digerire una serie di trimestrali deludenti: la crescita degli utenti di Twitter non convince il mercato, così come l’outlook di eBay. Ora il mercato è in attesa del comunicato che la Federal Reserve diffonderà alle 20 italiane: è atteso un tapering (la riduzione delle iniezioni di liquidità) da 10 miliardi di dollari.

Europa contrastata
I dati sul Pil Usa hanno dato una spallata al Vecchio continente, dove i listini di Eurolandia hanno chiuso in maniera contrastata. Le vendite sono state guidate dai titoli finanziari, dopo alcune trimestrali sotto le attese di alcuni big del settore.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,88%, i ribassi hanno colpito soprattutto il comparto bancario. Debole anche Luxottica dopo i conti trimestrali. E’ andata di corsa, invece, Telecom, che ha superato nuovamente quota 0,91 euro, livello già battuto il 7 aprile. I riflettori sono sempre puntati sulle mosse del magnate egiziano Naguib Sawiris, il quale, in una recente intervista a Il Sole24Ore, ha detto di essere pronto a investire 1-2 miliardi di dollari nella quotata italiana.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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