I dati macro cinesi pesano sui mercati dell’Asia. Il paniere Msci della regione ha chiuso in calo dello 0,3% a causa dell’indice Hsbc sulla produzione manifatturiera in Cina salito ad aprile a 48,1 dai 40 punti di marzo. Un livello superiore a 50 segna un'espansione dell’attività manifatturiera, mentre sotto questo livello rileva una contrazione. Dare una spinta alla congiuntura della prima economia emergente, spiegano gli operatori, è una priorità. Il problema, aggiungono, è che non si sa quali iniziative metterà in campo Pechino per farlo. La piazza di Tokyo è rimasta chiusa per festività.
Europa nervosa
Nel Vecchio continente, partenza con il segno meno per i principali listini di Eurolandia. Gli operatori, spiegano gli analisti, approfittano dei dati cinesi per portare a casa un po’ di profitti dopo tre settimane di rialzi. Una scelta dettata anche dalle incertezze legate alla crisi fra Kiev e Mosca in vista delle elezioni in Ucraina. L’agenda macroeconomica, oltre alla pubblicazioni delle previsioni sui conti pubblici di Bruxelles, include poi i dati sui prezzi alla produzione in Europa e le previsioni economiche sull’Italia da parte dell’Istat, per il biennio 2014-2015. A Parigi, si apre il Forum annuale e la riunione ministeriale dell’Ocse.
A Milano i riflettori sono puntati su Bpm. Oggi inizia l'aumento di capitale da 500 milioni di euro, con le nuove azioni offerte a 0,42 euro ciascuna. Contrastate le altre banche
Venerdì Wall Street ha chiuso in moderato ribasso, appesantita dalle preoccupazioni legate alla situazione in Ucraina. Gli investitori oggi studieranno i dati dell’indice Ism non manifatturiero composito per il mese di aprile, nei quali sperano di trovare conferma dei recenti dati sul mercato del lavoro, che hanno mostrato la forza della ripresa.
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