Wall Street viaggia con passo incerto sui timori legati alla situazione in Ucraina e ai dati macro arrivati dalla Cina. Deludono anche alcuni risultati aziendali interni tra cui quello di Pfizer, il colosso farmaceutico che ha lanciato la scalata all'inglese Astrazeneca, che nel primo trimestre ha visto calare i profitti del 15%. Ha dato un po’ di respiro alle Borse l’indice Ism non manifatturiero Usa salito ad aprile a quota 55,2 punti, rispetto ai 53,1 di marzo. Il dato è migliore delle attese degli analisti che si aspettavano un rialzo più contenuto.
Europa in rosso
In Europa, la prima seduta della settimana è stata all’insegna delle vendite, che hanno colpito soprattutto le aziende che hanno comunicato dati inferiori alle attese per i primi tre mesi dell’anno. Dopo un avvio in ribasso, la situazione è migliorata nel pomeriggio e alcune piazze finanziarie si sono portate intorno alla parità. I volumi sono, comunque, rimasti bassi a causa della chiusura del mercato di Londra.
A Piazza Affari, dove il Ftse/Mib ha terminato a -0,65%, protagoniste sono state le banche. In particolare Mps è partita male per poi recuperare dopo le parole dell'amministratore delegato, Fabrizio Viola, che ha rassicurato sul fatto che la banca farà di tutto per lanciare l'aumento di capitale da cinque miliardi di euro prima dell'estate. Tra i principali ribassi, sono da segnalare quello di Mediobanca, dopo il declassamento da parte degli analisti di Banca Akros, e Mediaset su cui si sono abbattute le prese di profitto, in seguito ai rialzi della settimana scorsa.
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