Seduta debole per i principali listini asiatici. Shanghai ha ceduto lo 0,21% frenata dal dato relativo all’indice dei prezzi al consumo, salito dell’1,8% (sotto le attese). Questo risultato, dicono gli analisti, testimonia che la spesa delle famiglie stenta ad accelerare. Si fa sempre più corposa, inoltre, la lista delle società che hanno avviato le procedure per fare il loro debutto in Borsa. Al momento sono più di 300. Le autorità cinesi non hanno ancora autorizzato alcuna Ipo, poiché preferiscono riformare il sistema in modo da renderlo più orientato al mercato, ma gli operatori scommettono che i nuovi arrivi produrranno un brusco cambiamento di direzione degli investitori dalle società già quotate.
Hong Kong ha chiuso poco sotto la parità anche a causa della cattiva intonazione dei titoli tecnologici che, dopo il recupero di ieri, sono tornati a soffrire. Tokyo ha guadagnato lo 0,25% nonostante il superindice del Giappone, che ha carattere predittivo per l’economia del paese, sia arretrato del 2,2% rispetto al mese precedente. A spingere acquisti è stato il deprezzamento dello yen nei confronti di dollaro ed euro.
Vendite su Prysmian
Avvio debole per le Borse del Vecchio continente che, dopo i guadagni messi a segno ieri grazie alle incoraggianti dichiarazioni del Presidente della Bce Mario Draghi, oggi dovranno fare i conti con nuovi dati trimestrali. Sul fronte macro, invece, la giornata offre gli aggiornamenti sulla bilancia commerciale di Germania e Regno Unito.
A Piazza Affari l’indice Ftse Mib apre a -0,35%. Prysmian cede anche oggi il 3% a causa dei negativi dati del primo trimestre che hanno evidenziato un forte calo dell’utile operativo. Va meglio ad altri titoli del comparto industriale come Finmeccanica, Pirelli e Fiat. Sul fronte del debito sovrano, si segnala l’andamento stazionario dello spread attorno ai 148 punti base. Mentre la moneta unica continua a deprezzarsi nei confronti del dollaro Usa e ora è scambiata a 1,382.
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