Ancora deboli i listini europei al giro di boa delle contrattazioni. Deludono i dati macro, in particolare quello della bilancia commerciale tedesca e della produzione industriale italiana, che a marzo ha registrato un calo dello 0,5% rispetto al mese precedente. Male anche le trimestrali. I dati di Telefonica, il colosso spagnolo delle telecomunicazioni, hanno mancato le attese degli analisti anche a causa della flessione della domanda nel segmento mobile. La forte contrazione dell’utile operativo nei primi tre mesi dell’esercizio sta invece pesando sulle quotazioni di Prysmian, che anche oggi paga un forte passivo a Piazza Affari.
Tonfo di Azimut
Tra le principali Borse europee Milano continua a comandare le perdite, con il Ftse Mib che cede l’1,35%. In forte ribasso i titoli del comparto bancario, dopo che l’ultimo rapporto di Bankitalia non ha evidenziato sostanziali miglioramenti nel patrimonio degli istituti di credito italiani. Forte passivo anche per Azimut e Cnh Industrial. Rivede la luce Fiat, che guadagna l’1,41%. Bene anche Autogrill e Atlantia. Lo spread dei Btp decennali non registra variazioni sostanziali e si mantiene attorno ai 148 punti base. La moneta unica continua la sua discesa e ora si attesta a quota 1,379 nei confronti del dollaro Usa.
New York negativa
A New York l’andamento dei future indica che Wall Street aprirà in ribasso. A pesare sull’umore degli investitori sono ancora una volta i conti societari. Il bilancio del primo trimestre è sostanzialmente positivo, ma a preoccupare gli analisti sono le previsioni di fine anno. Per molte società, dicono, il confronto con il 2013 potrebbe essere molto penalizzante e sarebbe questa a loro avviso la causa che sta trainato la vendita sui tecnologici.
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