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Azioni Tod's a prezzi scontati

La casa di moda italiana ha pagato oltremodo i conti del 2013, ma in base alle nostre stime il titolo presenta ancora discreti margini di crescita. 

Francesco Lavecchia 13/05/2014 | 11:07
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Tod’s mantiene un solido posizionamento all’interno del settore del lusso ma il mercato sembra scontare in maniera eccessiva i bilanci del 2013. L’ultimo esercizio, infatti, ha visto una crescita piatta del fatturato (+0,5% rispetto al 2012) e un calo del margine operativo del 7,5%. Questo, insieme alla cattiva intonazione del comparto luxury, caratterizzato da ampie prese di profitto dopo l’eccezionale rally degli ultimi anni, ha spinto le azioni del gruppo italiano a cedere il 17% da inizio anno e ad essere scambiate a prezzi di mercato inferiori del 10% rispetto alla nostra stima del prezzo obiettivo che è di 113,48 euro. 

Il caro euro pesa sul fatturato
La casa di moda italiana ha sofferto come tutte le aziende del settore il rafforzamento della moneta unica nei confronti delle altre valute internazionali che ha diluito il valore delle vendite realizzate oltre i confini nazionali e la decisione di razionalizzare il numero dei distributori all’ingrosso per dare maggior peso al canale dei negozi gestiti direttamente. Questa scelta, che nel lungo periodo dovrebbe garantire più elevati margini di profitto, ha prodotto il forte calo del canale wholesale (-10% rispetto allo scorso anno) e il significativo indebolimento dell’Ebitda (utile al lordo di tasse, interessi e oneri di ammortamento e deprezzamento),  passato dal  26% del 2012 all’attuale 24%.

Margini più bassi, colpa delle calzature
La reazione del mercato, comunque, ci sembra eccessiva. Il gruppo ha un portafoglio di marchi di alto valore come Tod’s, Fey, Hogan e Roger Vivier. E’ attivo su molti mercati internazionali ed è ben posizionato anche in Cina, che ora rappresenta circa un quarto del fatturato complessivo. Diversamente da altri grandi marchi del lusso, il suo modello di business è centrato sulla produzione di calzature che a differenza degli accessori in pelle garantiscono margini di profitto più limitati. In base alle indicazioni del nostro modello quantitativo, la casa di moda italiana possiede un Economic Moat (riesce a generare in maniera duratura nel tempo rendimenti del capitale in eccesso rispetto ai suoi costi) e gode di una forte stabilità finanziaria. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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