Il rally dei bancari di Piazza Affari ha trascinato al rialzo anche le azioni del Credito Valtellinese, ma per la banca continuano a esserci margini di apprezzamento. Negli ultimi dodici mesi l’indice che comprende i titoli del comparto finanziario quotate sul listino milanese ha guadagnato circa il 40%. Nello stesso periodo il gruppo lombardo ha visto salire la sua capitalizzazione di mercato di oltre il 50%. Ma, in base al nostro modello di valutazione quantitativa, il titolo risulta ancora scontato rispetto alla nostra stima del prezzo obiettivo che è di 1,66 euro.
Il Gruppo Credito Valtellinese è presente sul territorio nazionale in 11 regioni, con oltre 500 filiali, ripartite tra le banche territoriali che lo costituiscono quali Credito Valtellinese, Credito Siciliano e Carifano. Comprende al suo interno anche altre società attive nel ramo assicurativo e immobiliare. Le banche popolari si rivolgono prevalentemente al segmento delle famiglie e delle piccole imprese del territorio. Il radicamento, solitamente, produce relazioni stabili e durature nel tempo e, quindi, flussi di cassa poco volatili. In base alle nostre stime il gruppo non gode di una posizione di vantaggio competitivo (Economic Moat).
Utile operativo in crescita
I dati del primo semestre del 2013 evidenziano un significativo calo del margine di interesse, frutto dalla contrazione dei prestiti e della crescita dei crediti in sofferenza in seguito al perdurare del periodo di recessione per l’economia italiana. Nonostante questo, il management è riuscito in un’opera di controllo dei costi strutturali permettendo all’istituto di credito di realizzare un utile operativo di 140 milioni di euro, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Grazie ad un core capital ratio pari all’8% e a un Total capital ratio dell’11%, il Credito Valtellinese assolve ai requisiti patrimoniali previsti dagli accordi di Basilea III. Anche in base al nostro modello di stima quantitativo risulta avere una soddisfacente stabilità finanziaria.
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