VIDEO: I Bric hanno ancora fiato

Per Andrea Goldstein, economista Ocse intervistato a margine di un incontro organizzato da Sella Gestioni, i giganti emergenti potranno ancora dire la loro. Mentre l'Asia rimane sotto osservazione.

Valerio Baselli 14/05/2014 | 14:57
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Valerio Baselli: I grandi mercati emergenti hanno sofferto molto negli ultimi anni, e gli investitori si chiedo quali saranno le prospettive per il futuro prossimo. Oggi ne parliamo con Andrea Goldstein, economista dell’Ocse, esperto di mercati in via di sviluppo, autore di diverse pubblicazioni sull’argomento e giornalista pubblicista.

Grazie dott. Goldstein di essere qui.

Andrea Goldstein: Grazie a lei.

Baselli: Se andiamo a vedere le performance dei fondi Bric disponibili in Italia vediamo che dobbiamo tornare a cinque anni fa per trovare dei rendimenti positivi, visto che nell’ultimo anno hanno perso oltre il 7%. Si tratta ovviamente di rendimenti finanziari, ma secondo lei i paesi Bric potranno uscire da questa crisi che stanno vivendo in questi ultimi tempi?

Goldstein: Direi che il termine crisi è forse un po’ esagerato, sono economie che sono cresciute moltissimo tra il 2008 e il 2010, quando il resto dell’economia mondiale era sprofondata nella recessione. L’hanno fatto grazie a politiche attive, soprattutto fiscali, ma anche monetarie. In questo momento il quadro internazionale è meno supportive, di conseguenza stanno un pochettino soffrendo, ma non parlerei appunto di crisi, ma di un rallentamento che ha motivi sia ciclici che strutturali.

Baselli: Visto il grosso successo che questa siglia ha avuto da quando è stata coniata nel 2001, molti investitori hanno cercato un po’ di imitare, di cercare il nuovo gruppo, sono nati i paesi Asean, i Next-11, e via dicendo. Lei crede che ci potrà essere nel prossimo futuro un gruppo di paesi che possa ricalcare questo percorso che hanno avuto i Bric?

Goldstein: Ci sono sicuramente tanti paesi e tante aree geografiche, pensiamo ad esempio dell’Asia-Pacifico o ai paesi africa o del sud est asiatico, che hanno delle performance estremamente dinamiche per gli stessi motivi che hanno caratterizzato la crescita dei Bric, quindi la loro capacità di inserirsi nei flussi della globalizzazione, la capacità di sfruttare al meglio la manodopera giovane e abbondante, le infrastrutture che stanno migliorando. Detto questo, i Bric sono molto più grandi, dei paesi come la Cina o l’India hanno una dimensione continentale.

Baselli: Lei ha recentemente pubblicato un libro sulla Corea. Ha qualche specifico mercato o paese emergente su cui è particolarmente positivo, a livello macroeconomico, per i prossimi anni?

Goldstein: Credo che l’Asia in generale sia destinata a continuare a affermare il suo ruolo come focus principale della crescita, sia perché le esportazioni dall’Asia verso il resto del mondo sono destinate a crescere, sia perché la domanda interna in tutti questi paesi, anche nuovi paesi come la Birmania, hanno 60-70 milioni di abitanti e hanno una dinamica della domanda interna estremamente positiva. 

Baselli: Perfetto. Grazie mille.

Goldstein: Grazie a lei.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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