All’indomani di una seduta che per Dow Jones e S&P 500 si è conclusa su livelli record, Wall Street viaggia in territorio lievemente negativo. I prezzi alla produzione ad aprile sono saliti più delle stime ma la recente turbolenza nei settori biotecnologico e del web lascia cauti gli investitori.
Europa nervosa
Nel Vecchio continente la giornata è stata movimentata a causa di alcune trimestrali al di sotto delle attese, che hanno convinto gli operatori a portare a casa un po’ di profitti. Nel finale è iniziato un recupero che ha fatto chiudere le Borse di Eurolandia in maniera contrastata.
A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -0,3%, tonfo di Mediaset: il titolo è anche entrato in asta di volatilità dopo i deludenti conti trimestrali, ma soprattutto a causa delle preoccupanti indicazioni sulla raccolta pubblicitaria di primavera. Giù anche il Banco popolare, penalizzato da una trimestrale inferiore alle previsioni. Bene, invece, Salvatore Ferragamo, prima della classe in Borsa grazie ai bilanci (giudicati migliori delle previsioni da alcune case di investimento) e alla conferma dell’outlook 2014. I riflettori, però, sono rimasti puntati per tutta la seduta su Ubi (-1,8%), nel giorno in cui l'istituto e' stato oggetto di perquisizioni da parte della Guardia di Finanza e nonostante l'utile sia piu' che raddoppiato nei primi tre mesi dell'anno a 58,1 milioni.
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